Padre di famiglia è rimasto per circa 200 ore al pronto soccorso a casa di quella che sembrava essere una semplice ulcera allo stomaco. Una tragedia imprevedibile che ha distrutto un’intera famiglia che, ha perso un uomo speciale di soli 47 anni.
Quest’ultimo ha lasciato due bimbi piccoli dopo aver trascorso diverse ore nel Countess of Chester Hospital. Il padre di famiglia aveva manifestato diversi sintomi come vomito, forti dolori addominali e grande mal di stomaco. Tutti i dolori avevano fatto credere ai medici di trovarsi davanti ad un’ulcera allo stomaco che, poteva essere rimossa e curata attraverso dei semplici farmaci.
Purtroppo però, per Danny Hohnston non è stato così perché quest’ultimo è deceduto il 17 febbraio proprio in ospedale. Ciò che i medici pensavano di aver risolto in modo semplice e senza complicazioni, si è rivelata una vera e propria tragedia.
L’uomo a distanza di un mese dagli ultimi controlli, ha invece tragicamente scoperto la presenza di un tumore che poi, l’ha portato alla morte. Quest’ultimo lascia due bambini e sia moglie Charlene di soli 37 anni.

200 ore di pronto soccorso, muore a 47 anni per un tumore scambiato per ulcera
A raccontare quanto accaduto e come il padre di famiglia abbia perso la vita, è proprio sua moglie Charlene. È proprio lei ad affermare al portale Mirror come quella che prima sembrava una semplice ulcera in realtà era un vero e proprio tumore.
“È andato a fare una scansione il 14 gennaio e poi mentre stava uscendo è svenuto. A quel punto non stava molto bene. Siamo andati al pronto soccorso quando Danny ha detto che voleva fare una flebo e prendere farmaci e andare a casa” spiega la donna.
Proprio in quel momento che la donna ha spiegato alla dottore come l’ulcera probabilmente si sia infiammata per poi scoprire che si trattava di un tumore. Purtroppo la diagnosi corretta è arrivata solamente un mese prima della sua morte quando il brutto male era già in stato avanzato.
“Era un vero padre di famiglia e aiutava sempre gli altri. Si faceva coinvolgere nelle cose della comunità. Non credo che accettasse che fosse terminale. Pensava che avrebbe avuto almeno altri 10 anni” termina la donna.