3 diagnosi sbagliate prima che i medici scoprissero il grave tumore che aveva colpito Gavin Brooks. L’ex veterano dell’esercito britannico di recente ha voluto raccontare la sua difficile e drammatica storia per aiutare tutte le persone nella sua stessa situazione.
L’uomo di per anni ha servito il suo stato mettendo al riparo i cittadini dai pericoli quotidiani fino a quando, non ha iniziato a manifestare forti dolori. È proprio in quel momento che Gavin ha deciso di sottoporsi a diversi controlli per capire cosa stessa succedendo.
Per ben 3 volte il veterano si è recato nell’ospedale medico per essere visitato ma senza ricevere nessuna risposta. Per i medici inizialmente sembrava tutto a posto ma a distanza di tempo, ciò che aveva colpito l’uomo era un vero e proprio tumore.
Inizialmente i medici avevano pensato fosse una semplice verruca nelle parti intime ma a distanza di 3 diagnosi è arrivata la scoperta che ha stravolto la vita dell’uomo. Quella che per un medico era una verruca e per un altro una semplice infezione era in realtà un cancro.
3 diagnosi sbagliate prima della scoperta del tumore: “Mi resta un anno da vivere”

Ora Gavin Brooks si sta sottoponendo a diverse cure mediche e a delle sedute di chemioterapia ma purtroppo secondo i medici, gli resta un solo anno da vivere. La scoperta del cancro è arrivata troppo tardi ed ha portato gravi complicazioni all’ex militare che lo scorso gennaio ha subito diverse operazioni.
Quest’ultimo ha spiegato come il tumore si sia diffuso in più parti del suo corpo rendendo così difficile la sua aspettativa di vita in un lungo tempo. Stando a quando affermato dai medici infatti, Gavin potrebbe avere solamente un anno di esistenza prima di dover salutare per sempre la sua famiglia.
Ora che il cancro è in stadio avanzato l’uomo ha così affermato: “Non posso camminare per lunghe distanze e ora uso una sedia a rotelle più di quanto cammino. Ho trascorso 24 anni nell’esercito e gran parte di quel tempo come istruttore di fitness. Ora devo restare seduto su una sedia a rotelle e guardare il mio bambino giocare a calcio”.
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Gavin Brooks ha terminato affermando come una diagnosi più tempestiva avrebbe potuto salvargli la vita, seguita da una semplice operazione e sedute di chemioterapia.
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