Abolito superticket. Addio dal 1° settembre al superticket da 10 euro. Ad annunciarlo lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza tramite un post sui social. Speranza ha postato un’immagine con una croce sull’impegnativa seguita dalla frase: “Il superticket è abolito e nessuno lo pagherà più”.
Si tratta dei 10 euro in più che i clienti pagano su ogni ricetta per prestazioni diagnostiche e specialistiche. “Ogni volta che una persona non si cura come dovrebbe per motivi economici – afferma il responsabile della Sanità – siamo dinanzi a una sconfitta per tutti noi e a una violazione della Costituzione. Per questo a dicembre abbiamo approvato la norma che entra in vigore dal 1° settembre”.
Soddisfatto anche Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, associazione di cittadini che aveva raccolto 35.000 firme con una petizione su Change.org per chiedere l’abolizione del superticket: “Eliminare il superticket sanitario è un passaggio importante che aspettavamo da anni, ed è il frutto anche delle battaglie portate avanti da tante organizzazioni civiche nei confronti di questa tassa che aveva effetti pesanti sui cittadini” – ha commentato il segretario.
“La misura ai nastri di partenza va nella direzione di una maggiore equità» ed «elimina un balzello che faceva perdere soldi alla sanità pubblica invece che guadagnarli, perché portava sempre più persone a rivolgersi alla sanità privata” – aggiunge Gaudioso.
Abolito superticket: alcune regioni erano già esentate dal pagamento
Il superticket da 10 euro fu introdotto nel 2011 ed è una tassa di 10 euro sulle prestazioni diagnostiche e specialistiche, quindi su esami clinici e visite mediche specialistiche. L’ammontare si paga sulla singola ricetta ma già da diversi anni alcune regioni hanno introdotto numerose esenzioni o l’hanno totalmente abolito.
Ad esempio, gli abitanti di Valle d’Aosta, della Provincia di Bolzano, dell’Emilia Romagna, della Basilicata e della Sardegna erano già esentati.
Poi erano state introdotte anche delle esenzioni in base alla fascia d’eta e al reddito, in particolare erano esenti dal pagare il ticket:
- I bambini con meno di 6 anni e gli over 65;
- Chi guadagna meno di 36 mila euro;
- Chi soffre di malattie rare e croniche individuate dal Ministero della Sanità.
Dal 1° settembre anche le persone che non rientravano in queste fasce di esenzione non dovranno più pagare.