Addio a Beethoven, il cane che ha perso la vita il 23 Febbraio 2021 dopo aver ingerito del veleno qualche giorno prima durante una passeggiata al parco. Un dolore straziante quello di Max Piro, il padrone del cane che ha deciso di scrivere una lunga lettera in memoria del suo labrador.
Max Piro abita a Fagnano in provincia di Varese e grazie alla sua professione di cantautore ha realizzato una lunga lettera in prima persona. A parlare tra le righe è proprio Beethoven e la lettera ha fatto il giro del web dopo essere stata appesa sulla porta di casa dallo stesso proprietario.
Una lettera piena di amore che il cantautore ha scritto immedesimandosi proprio nel suo cane. Le parole scritte all’interno di essa infatti, non sono altro che le dichiarazioni che secondo lui, avrebbe detto il suo piccolo Beethoven.
Addio a Beethoven, il cane avvelenato al parco: La lettera d’amore in sua memoria
Nella giornata del 18 Febbraio, il cane ha cominciato ad accusare dei dolori e a vomitare per la prima volta. La dura e straziante agonia è così durata una settimana fino alla tragica morte avvenuta il 23 Febbraio a causa di un’emorragia interna.
Su Facebook lo stesso Max Piro ha condiviso la lunga lettera scritta con le parole che, secondo lui avrebbe detto il suo cagnolone. Il tutto inizia così: “Il mio nome era Beethoven, avevo solo sette anni. E insieme al mio papà vivevo in questa casa ed ero felice. Bastava uno sguardo per capirci. Sono stato avvelenato da qualcuno che non sa amare, ma solo odiare noi cani”.
“Amavo sempre stare vicino a lui anche quando viaggiava. Mi accucciavo sul sedile posteriore dell’auto e mi rilassavo, perché con papà mi sentivo sempre al sicuro. Sono stato avvelenato da qualcuno che non sa amare, ma solo odiare noi cani”.
“Ho sentito il mio papà piangere e disperarsi, ma ormai era troppo tardi. Ora corro felice. Perché so che un giorno rivedrò il mio papà e nessuno più ci dividerà”, continua all’interno della lettera.
Max Piro ha poi spiegato tutto il suo grande dolore all’interno del post su Facebook: “Non mi scrivete solo per dirmi che devo accettare, dimenticare, o peggio lasciare perdere.
Beethoven era mio figlio, chi lo ha ucciso, gira indisturbato per Fagnano e dintorni, e continua a fare la sua vita, rovinando la vita ad altri. Mentre chi amava la vita e il suo papà, non c’è più. Quindi ve lo chiedo per favore, non scrivetemi messaggi inutili e stupidi”.
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