L’ennesima notizia riguardante un triste addio ha segnato il mondo della cinematografia e del teatro italiano; stiamo parlando della terza moglie di Vittorio Gassman, la riservatissima e amante della privacy Diletta D’Andrea Gassman. L’attrice rimase tristemente vedova nel mese di giugno del 2000. Dal loro amore nacque Jacopo, nel 1980.
Quest’oggi, per ricordare al meglio la carriera di Diletta, abbiamo deciso di farvi fare un lungo viaggio all’interno dei suoi successi più grandi, che partono dal suo esordio, fino ai messaggi di cordoglio lasciati da chi gli è sempre stato vicino.
Addio a Diletta D’Andrea, terza moglie di Gassman: Il ricordo di Alessandro
La carriera di Diletta D’Andrea Gassman è ricca di successi, questi sono partiti nel lontano 1957 con il suo esordio al cinema nella pellicola di Giorgio Bianchi ‘Il conte Max’, che l’ha vista accanto al grande Alberto Sordi.
Fino al 1964 si è impegnata nella recitazione a livello cinematografico, possiamo ricordare pellicole del livello di ‘La voglia matta’ del 1962 e ‘Le ore dell’amore’ del 1963, nello stesso anno ha preso parte a ‘Obiettivo ragazze’, e ‘Ercole sfida Sansone’.
Successivamente, dopo i moltissimi successi avuti nel campo del cinema, ha deciso di dedicarsi interamente alla vita da palcoscenico, in quel periodo ha iniziato a dividere proprio il mondo del teatro con Vittorio Gassman.
Dopo la notizia della sua scomparsa, sono stati molti i colleghi che hanno voluto lasciare un ricordo sui social, mostrando vicinanza e cordoglio. Tra questi spicca Alessandro Gassman, nato dall’amore tra Vittorio e Juliette Mayniel.
L’attore per ricordare Diletta ha voluto lasciare un messaggio sul suo profilo di X (Ex Twitter): “Oggi giornata non felice per me. Dopo un anno di perdite gravi, come mia madre, mia sorella, quella di una amica grandissima, oggi quella di Diletta D’Andrea ultima moglie di mio padre, con la quale sono cresciuto molti anni. Una generazione scompare, bisogna essere forti, cercare di ricordare cosa abbiamo imparato da loro e cosa potremo tramettere ai più giovani. Grazie comunque agli anziani sempre. Rip”.