Addio alla mascherina all’aperto. A partire dalla metà del prossimo mese si potrà finalmente dire addio alla mascherina all’aperto. Le indicazioni che arrivano dal Governo sembrano virare verso questa direzione. Si tratta di un nuovo tassello verso il ritorno alla normalità, che arriva dopo le polemiche dei giorni scorsi tra chi nello scenario politico si diceva contrario alla proroga dello stato di emergenza e chi invece ritiene la linea prudenziale ancora quella necessaria.
Quanto alla fine dell’obbligo di mascherina all’aperto, la data da segnare sul calendario sarà probabilmente quella del 15 Luglio. Da quel giorno la mascherina si dovrà indossare soltanto nei luoghi chiusi. Un po’ come successo lo scorso anno. Solo che stavolta c’è una campagna vaccinale che prosegue spedita verso l’obiettivo immunità di gregge entro settembre. Quindi si spera che la decisione possa essere finalmente quella definitiva.
Sul tema si è espresso anche il sottosegretario della Salute, Pierpaolo Sileri: “Sarà come con gli occhiali da vista per leggere da vicino che si portano sempre in tasca” – ha detto.
Addio alla mascherina all’aperto, le parole di Sileri
“Tutti gli studi ci dicono che in una situazione epidemiologica sotto controllo come in Italia la possibilità di contagio all’aperto con la metà della popolazione vaccinata almeno con la prima dose è quasi nulla. Ma non dobbiamo dimenticare che la mascherina resterà un accessorio da portare sempre con noi perché in determinate situazioni, in fila dal gelataio o allo stadio, per non correre rischi dovremo essere pronti a indossarla”.
Ma accanto alla decisione di eliminare l’obbligo di mascherina troviamo lo scontro tra la destra e il governo sullo stato di emergenza che scadrà a Luglio. Secondo Salvini eliminare lo stato di emergenza sarebbe un ulteriore segnale che le cose stanno andando per il verso giusto e si sta viaggiando verso il ritorno alla normalità. Una decisione che trova d’accordo anche il Ministro della Salute Roberto Speranza. Ma dall’altro lato c’è l’ala prudente. Quella guidata dal premier Mario Draghi che intende prolungare lo stato di emergenza di almeno 6 mesi, fino a dicembre di quest’anno.
Uno stato di emergenza che non significa che si prevede una terza ondata. Si tratta di una misura necessaria soltanto per continuare ad avere gli strumenti adatti a fronteggiare la situazione epidemiologica nazionale.