Ci sono alunni migliori di altri. Non è semplice essere genitori e nello specifico mamma, ancora più difficile quando si è una mamma lavoratrice.
Una mamma ha davvero poco tempo a disposizione nel corso della giornata da dedicare a se stessa, perché è solita dedicarsi alla sua famiglia, ma quando è una lavoratrice il tutto si complica.
In questi casi la donna dovrà dividersi tra gli impegni professionali e familiari, il tutto favorendo una condizione di stress non indifferente.
Ma attenzione, non disperate, perché per tutte le mamme lavoratrici sono in arrivo delle ottime notizie.Secondo quanto riferito, sembra che i bambini delle mamme lavoratrici sono quelli più intelligenti e che sono soliti raggiungere degli ottimi risultati nello studio.
E’ questo quanto è emerso dai test Invalsi 2015/2016. Annualmente hanno analizzato le competenze dei bambini sia nella lettura che in matematica studiando anche come la situazione lavoratrice dei genitori possa influire sul loro rendimento scolastico.
La ricerca sugli alunni
Nello specifico, sembra che gli esperti si siano soffermati sui punteggi ottenuti da alcune ragazzini frequentanti la terza media.
Ebbene, i risultati sono stati sorprendenti visto che i bambini che risultavano avere una mamma casalinga pare avessero raggiunto dei risultati più bassi del 10% rispetto a quelli con la madre lavoratrice.
Questi risultati sono stati davvero sorprendenti visto che generalmente si è soliti pensare che i bambini che hanno dei genitori impegnati con il lavoro non possono contare su di loro per un aiuto scolastico, fattore che si pensava andasse ad incidere sul loro rendimento scolastico.
In realtà, però, i risultati hanno sottolineato ed evidenziato una situazione differente.Ma a cosa è attribuibile? Semplicemente al fatto che le lavoratrici sono più soddisfatte delle casalinghe. Quando tornano a casa dopo un’intensa giornata lavorativa, hanno più tempo e soprattutto più voglia di trascorrere del tempo con i loro figli.
Intervenuta sulla questione Viviana Ranucci, preside dell’istituto comprensivo Matteo Ricci di Roma, la quale ha dichiarato: “I figli, gli alunni, delle mamme lavoratrici sono più autonomi nello studio. Sono più abituati a districarsi nelle situazioni della vita quotidiana attraverso il problem-solving e imparano meglio dagli errori”.
Dunque, la scelta di rinunciare al proprio lavoro per stare vicino ai figli, per le mamme risulta essere sbagliata perché i bambini pare si sentano più stimolati quando la loro mamma è una donna in carriera.
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