Emergono importanti dettagli in merito alla perizia svolta sul corpo dell’orsa Amarena che ha perso la vita il 31 agosto a causa di Andrea Leombruni. L’allevatore di San Benedetto dei Marsi che davanti all’orsa all’interno del suo pollame ha deciso di compiere un gesto bruttissimo.
In un primo momento stando alle parole dell’uomo che avrebbe agito per paura, l’animale si sarebbe avvicinato a lui con fare poco gentile. Proprio per questo motivo, secondo le sue parole, lo stesso Andrea avrebbe compiuto il gesto che ha poi portato alla morte di quest’ultima.
A distanza di circa 15 giorni dall’accaduto però, la perizia svolta sul corpo dell’orsa ha rivelato importanti verità che cambierebbero quando accaduto. Ecco quanto emerso dai referti.
Amarena, la perizia sul corpo dell’orsa: “Era sulle quattro zampe, nessuno atteggiamento cattivo”

I primi risultati peritali confermano infatti come Amarena non abbia mai avuto un atteggiamento cattivo nei confronti dell’uomo né tantomeno delle altre persone. Quest’ultima infatti pochi istanti prima della sua morte si trovava sulle quattro zampe e non era pericolosa per nessuno dei presenti.
A spiegare i dettagli è il perito Paride Minervini che ha confermato come l’orsa sia stata colpita ad una spalla e di conseguenza ad un polmone causa poi della sua morte. Nei prossimi giorni saranno svolte anche delle perizie per definire la responsabilità dell’indagato Andrea Leombruni.
La traiettoria di quanto avvenuto potrebbe quindi cambiare radicalmente la posizione dell’uomo che ha tolto la vita all’orsa Amarena. Nel mentre i suoi cuccioli continuano ad essere monitorati giorno e notte mentre continuano a girovagare in cerca di cibo lontano, per ora, dalla cittadina.
Nonostante i vani tentativi da parte del Parco di prenderli e metterli in salvo, i due piccoli sembrano pian piano crescere ed imparare a vivere da soli. Quest’ultimi vengono costantemente controllati dal personale della struttura.