Talvolta, per andare avanti nella vita, dobbiamo riflettere su quanto accade. Il racconto del monaco, dell’allievo e delle chiacchiere delle persone è scritto da Bruno Ferrero. Questo racconto vuole spiegarci perché non dovremmo soffermarci su ciò che dice la gente.
Le persone sono libere di pensare e di agire come vogliono. Ma non possiamo rovinare la vita per loro. Le parole altrui non dovrebbero scalfirci né dovrebbero farci del male. Perché sono, appunto, parole. E in quanto tali non dovremmo considerarle.
Come andare avanti nella vita
Questo racconto vi spingerà alla riflessione profonda: cosa conta davvero nella vita? Che cosa ci impedisce di andare avanti e di essere felici? Dovremmo riflettere su questo. E speriamo davvero che la storia di Bruno Ferrero vi aiuti a farlo!
Tanto tempo fa un santo monaco aveva con sé un allievo, un ragazzo molto attento e ubbidiente. Un giorno lo chiama e gli dice: «Vai a prendere l’asino e andiamo in città». Il giovane prende l’asino, aiuta l’anziano monaco a salirvi e si avviano verso la città, il monaco in groppa all’asino e il ragazzo a piedi. Alla prima svolta incontrano un gruppo di persone.
Qualcuno, naturalmente, ha qualcosa da ridire: «Ma guarda quanto è infingardo quel vecchio monaco: lui a cavallo, e quel povero ragazzo così gracile e delicato lasciato a piedi!». Il vecchio monaco, appena udite queste parole, scende dall’asino, vi fa salire il ragazzo e tutti e tre si rimettono in cammino.
Poco più avanti incontrano altre persone che borbottano: «Oh, guarda cosa si deve vedere. Un giovane sano e robusto a cavallo e un povero vecchio a piedi. Non c’è più rispetto, non c’è più carità». A queste parole il ragazzo salta giù dall’asino, aiuta l’anziano monaco a salirvi di nuovo, risale anche lui e proseguono verso la città.
Non importano le chiacchiere delle persone
Strada facendo, altra gente, altri commenti: «Guarda quella povera bestia! Fra poco morirà stremata, sotto il peso di quei due fannulloni ! Ci vorrebbe almeno un po’ di pietà». Il santo monaco e il ragazzo, allora, scendono in silenzio e proseguono il cammino a piedi.
Ma qualcuno non è ancora soddisfatto e dice: «Guardate, guardate… S’è vista mai una cosa più sciocca? Quei due hanno l’asino, e vanno a piedi!».
A questo punto l’anziano monaco dice al ragazzo: «Torniamo a casa». Strada facendo il monaco gli spiega: «Hai capito la lezione, figliolo? Per quanto ti sforzerai di assecondare gli altri, ci sarà sempre qualcuno che avrà qualcosa da ridire. E allora tu impara a tirar diritto per la tua strada e a non prestare ascolto alle chiacchiere della gente».
Bruno Ferrero