A distanza di giorni da quanto accaduto all’orsa Amarena, morta in Abruzzo, il responsabile ha deciso di rilasciare le sue prime dichiarazioni. Andrea Leombruni è il nome della persona che, preso dalla paura, secondo le sue affermazioni, ha tolto la vita all’animale lasciando i due cuccioli senza una mamma ed un punto di riferimento.
Quest’ultimo ora è indagato per quanto accaduto il 31 agosto alla periferia di San Benedetto dei Marsi. L’uomo direttamente all’Ansa con gli occhi ludici, ha deciso di raccontare i giorni successivi al suo gesto nei confronti dell’orsa.
Da quel momento in poi Andrea è costretto a vivere con una scorta fuori casa dopo le varie offese ricevute. Ecco le sue parole e il suo dolore.
Andrea Leombruni dopo la morte dell’orsa Amarena: “Ho sbagliato, non dormo da 3 giorni”

All’Ansa Andrea Leombruni ha così affermato: “Sono tre giorni che non dormo e non mangio, non vivo più, ricevo in continuazione telefonate di morte, messaggi; hanno perfino chiamato mia madre 85 enne, tutta la mia famiglia è sotto le critiche”.
“Ci devi passare per capire quello che sto provando ora. Ho sbagliato, l’ho capito subito dopo aver il c**po: i carabinieri li ho chiamati io” spiega l’uomo. Quest’ultimo successivamente ha poi spiegato l’accaduto e le dinamiche avvenute nel pollaio.
“Non è giusto quello che ci stanno facendo. C’è la Procura che indaga, sono loro i titolati a farlo, a giudicare, noi sicuramente saremo puniti e ripeto giustamente, ma perché dobbiamo vivere sotto scorta? Perché dobbiamo aver paura di vivere?” termina Andrea Leombruni.
Mentre l’uomo spiega tutto il suo dolore, i volontari e il Parco da giorni stanno cercando si mettere al sicuro i due cuccioli rimasti senza mamma. Per ora i due tentativi svolti si sono rivelati vani ma continueranno a provare nel corso della giornata odierna.
Photo in evidenza e centro via: IlMessaggero.it