Assegno unico mensile. Con 452 voti a favore la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge del PD volto a riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso un assegno unico. Il testo ora passerà all’esame del Senato. Se verrà approvato anche lì il governo conta di far partire la nuova misura entro gennaio del prossimo anno.
La proposta prevede il riconoscimento a partire dal settimo mese di gravidanza di un assegno mensile unico per ciascun figlio minorenne a carico con un importo fino a 240 euro per 12 mensilità annuali. L’unica eccezione sarà per figli disabili. Per loro non esisteranno limiti d’età.
Inoltre il bonus potrebbe essere prolungato fino a 21 anni in caso di famiglie con più di tre figli. In realtà i dettagli, compreso l’importo, sono ancora tutti da definire.
La misura, che dovrebbe costare circa 20 miliardi di euro, sostituirà tutti i bonus esistenti a favore delle famiglie che saranno riaccorpati in un unico assegno. Altra novità è che per l’erogazione dell’assegno non ci sarà limite di Isee.
Come detto da Graziano Delrio capogruppo PD alla Camera: “Non ci saranno più figli di serie A e di serie B perché finalmente anche quelli degli autonomi, dei liberi professionisti, degli in capienti e dei disoccupati avranno lo stesso sostegno e saranno trattati come gli altri. Ogni figlio sino ai 18 anni, o prorogabile sino a 21, avrà un assegno di almeno 200 euro mensili”.
Novità anche per i congedi parentali
Si stabilisce infatti un periodo non inferiore a 2 mesi di congedo parentale non cedibile all’altro genitore per ciascun figlio.
Previsto inoltre anche un periodo di congedo obbligatorio di almeno 10 giorni lavorativi per il padre lavoratore nei primi mesi di nascita del figlio e che il diritto al congedo sia concesso a prescindere dallo stato civile o di famiglia del genitore lavoratore.
Il genitore avrà diritto anche ad un permesso retribuito di 5 ore da sfruttare nel corso dell’anno scolastico per i colloqui con i professori.