Astrazeneca riparte. L’EMA ieri ha dato il via libera al vaccino Astrazeneca non riscontrando alcun nesso tra le morti sospette e l’inoculazione del vaccino. Così dopo il via che darà in mattinata anche l’agenzia italiana del farmaco, dal pomeriggio si potrà ripartire con la somministrazione in tutta Italia. Si stima che sono circa 200mila gli italiani che hanno saltato la prima somministrazione del vaccino Astrazeneca a causa dello stop.
Le regioni hanno dovuto fermare tutto portandosi avanti con le dosi di Pfizer e Moderna. Un rallentamento, hanno spiegato fonti di palazzo Chigi, che sarà riassorbito in 15 giorni. Resta l’obiettivo di arrivare a 500mila somministrazioni al giorno da aprile, così sa raggiungere l’80% della popolazione entro settembre.
Ogni regione si sta organizzando diversamente per recuperare lo stop dei giorni scorsi e far rimettere in carreggiata la campagna di vaccinazione con la convocazione delle persone già prenotate. Ma anche se sarà dato il via alle vaccinazione con Astrazeneca, c’è un altro aspetto da tenere in conto e che potrebbe portare rallentamenti: le rinunce da parte di chi si è prenotato e, una volta scoperto di essere “destinato” al vaccino di Oxford, potrebbe decidere di disdire o non presentarsi.
Astrazeneca riparte, ci sarà da superare la paura della gente
Situazioni che dovranno essere messe in conto e gestite dalle singole ASL nel miglior modo possibile per non accumulare ritardi. Così ci si sta organizzando con liste extra di persone da convocare in tempi stretti nel caso in cui la persona “titolare” abbia deciso di non presentarsi.
Lo stesso generale Figliuolo nel piano vaccinale ha dato mandato di somministrare i vaccini residui a coloro che lo desiderano in modo tale da non sprecare nessuna dose già preparata ma inutilizzata a causa dell’assenza del prenotato.
Così stanno aumentando le file di persone che all’esterno dei punti vaccinali si offrono volontarie a fare il vaccino qualora avanzasse qualche dose.