Aumento pensioni nel 2022. Una buona notizia per alcuni pensionati che a partire da Gennaio si sono visti aumentare la pensione. In molti dallo scorso mese hanno ricevuto un assegno più corposo per via della rivalutazione automatica per l’adeguamento al nuovo tasso di inflazione.
Come ogni anno l’INPS fa un ricalcolo in base all’aumento del costo della vita secondo l’Istat. In sostanza l’adeguamento avviene prendendo in considerazione gli incrementi dell’indice annuo dei prezzi al consumo accertati dall’Istat.
Uno strumento, conosciuto con il nome di perequazione, che serve a fare in modo che la pensione con il passare degli anni non perda potere di acquisto.
La rivalutazione non sarà uguale per tutti i pensionati ma dipenderà dall’importo dell’assegno. Per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo è previsto l’incremento pieno dell’1,7%. Per le fasce comprese tra quattro e cinque volte il trattamento minimo ci sarà il 90% dell’1,7%. Per le pensioni oltre cinque volte il trattamento minimo otterranno invece un incremento del 75% dell’1,7%.
Quanto al trattamento minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti esso è fissato dall’1° gennaio 2022 e per l’intero anno a 523,83 euro.
E dal prossimo anno scatta un nuovo conguaglio
Ma l’aumento vero e proprio potrebbe scattare a partire da Gennaio del prossimo anno quando verrà fatto un confronto tra tasso provvisorio e tasso definitivo, e nel caso in cui quest’ultimo dovesse essere più alto si procederà con un conguaglio e con il pagamento degli arretrati di tutte le 13 mensilità.
L’ISTAT ha comunicato il tasso definitivo di rivalutazione, che è persino più alto rispetto a quello provvisorio. Il tasso, infatti, è dell’1,9%, ed è per questo motivo che il prossimo 1° gennaio 2023 ci attende un nuovo conguaglio con il pagamento degli arretrati.
La rivalutazione da parte dell’istituto statistico conferma il fatto che in Italia il prezzo dei beni e della vita è aumentato negli ultimi tempi.