La morte di Sarah Scazzi a distanza di anni continua a rimanere impressa nel cuore degli italiani che, hanno seguito passo per passo il caso Avetrana. La giovane 15enne ha perso la vita per poi essere stata abbandonata all’interno di un pozzo nel lontano 26 agosto del 2010.
Un dolore fortissimo per tutta la sua famiglia che ha dovuto far i conti con l’arresto della cugina, lo zio e la zia della stessa Sarah. Nessuno durante le indagini si sarebbe mai aspettato che a compiere tale gesto senza cuore sarebbero stati gli stessi parenti della vittima.
Nelle ultime ore però, a riportare in prima linea il caso è stata la notizia riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Quest’ultima infatti, annuncia lo sconto di pena per una delle tre persone che tutt’oggi, stanno pagando in carcere la sua morte.
Una nota legale che ha lasciato l’intera Italia senza parole e che, ha scatenato fin da subito la rabbia di migliaia di cittadini. In virtù del decreto “svuota carceri” presentato dall’avvocato Luca La Tanza, la corte avrebbe così rilasciato uno sconto di pena ad uno dei tre condannati, ecco di chi stiamo parlando.
Avetrana, svolta nella morte di Sarah Scazzi: ecco per chi arriva lo sconto di pena

Inaspettatamente grazie al ricorso in base al decreto chiamato “svuota carceri”, Michele Misseri ha ottenuto uno sconto di pena. L’uomo ormai 68enne era stato condannato a 8 anni di carcere per la partecipazione alla morte della nipotina Sarah.
Nelle ultime ore stando a quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, quest’ultimo ha ottenuto uno sconto di pena pari a 41 giorni. Esso è stato accolto lo scorso 22 febbraio da parte del magistrato di Lecce, Stefano Sernia.
Come spiega la fonte principale le motivazioni che avrebbero portato alla decisione sarebbero ben due. La prima è quella per cui Misseri vive all’interno di una cella in cui non ci sono neanche 3 metri quadrate. La seconda è quella in cui al suo interno non è presente acqua calda e né tantomeno una doccia.
La decisione sarebbe stata presa quindi a causa delle precarie condizioni in cui l’uomo sta vivendo all’interno del carcere di Lecce. Misseri inoltre, concluderà la sua pena nella primavera del 2024.