Bambino di 3 anni perde la vita per mano del genitore mentre giocava nel cortile della fattoria di famiglia. Un altro piccolo angelo volato in cielo investito accidentalmente dal proprio genitore che, non i è accorto di nulla fino al momento della tragedia.
Sembrava essere un giorno d’estate come un altro quando il piccolo Ianto Jenkins stava giocando con i suoi giocattoli nella fattoria di casa. Quest’ultima si trova nei dintorni di Efailwen, nella regione del Carmarthenshire ed è stata protagonista di una morte completamente inaspettata.
Insieme a Ianto c’erano anche la sorella più grande Seren e il cuginetto. Il tutto è avvenuto in pochissimi secondi senza che il genitore si accorgesse di quello che era appena accaduto. In un primo momento il bimbo aveva chiesto al papà di poterlo accompagnare nelle varie consegne dei clienti, cambiando idea poco dopo.
Una decisione che ha cambiato completamente la sua vita terminata pochi minuti dopo. A investire accidentalmente Ianto è stato proprio suo padre Guto Jenkins di soli 32 anni mentre si trovava a bordo del suo pick-up color argento.
bambino di 3 anni muore investito dal padre
La tragedia si è compiuta quando l’uomo durante una retromarcia in uscita dalla fattoria ha investito il proprio bambino. Guto in più occasioni ha spiegato come non abbia mai visto il figlio dallo specchietto retrovisore togliendogli la vita per sempre.
Il papà del piccolo Ianto erano ben dieci giorni che non vedeva suo figlio a causa del lungo periodo di quarantena svolto a seguito della sua positività al Covid-19. Purtroppo però, nel giorno nella fattoria di famiglia, è stata l’ultima volta in cui il genitore ha potuto abbracciare e giocare con il proprio bambino.
L’uomo davanti alla giuria del municipio di Llanelli ha affermato: “Quando sono arrivato in cima alla pista, ho ricevuto una chiamata da mia madre che continuava a dire che Ianto era morto. È stata la peggiore chiamata della mia vita. Non l’ho visto negli specchietti, nonostante li abbia controllati tutti non ho idea di come Ianto sia stato colpito”.
Il genitore di famiglia ha terminato: “Non passa giorno in cui non penso a Ianto e a quello che è successo. Le circostanze della sua morte sono come un incubo a occhi aperti, con cui vivrò per il resto della mia vita. Il dolore e il senso di colpa rimarranno con me per sempre”.
Dopo una serie di indagini l’ispettore esecutivo ha confermato la versione del papà spiegando come la morte del piccolo sia stato solo un grande e doloroso incidente. Nonostante questo però, il genitore ogni giorno continua a sentirsi in colpa e chiedere scusa a suo figlio.