Proseguono senza sosta le ricerche dei dispersi che nei giorni scorsi si trovavano a bordo della Bayesian, la barca affondata davanti a Porticello, in provincia di Palermo. Nonostante i sommozzatori, i soccorritori e le squadre addette stiano lavorando senza sosta, la ricerca è stata definita particolarmente complicata e difficile.
Tutto questo a causa delle condizioni in cui si trova al momento la barca ovvero ferma sul fondale con una profondità di circa 50 metri. Questo fin da subito ha reso le ricerche da parte dei sub molto limitate e di conseguenza ristrette nella ricerca all’interno dello yatch.
A distanza di circa 48 ore dall’accaduto, restano sei i dispersi del Bayesian ovvero la barca di lusso affondata a seguito di una forte tempesta lunedì alle prime luci dell’alba. Alcune delle persone a bordo sono riuscire a salvarsi dopo essere saliti sul gommone di emergenza ma altre sei risultano tutt’ora scomparse.
Bayesian, i 12 minuti a disposizione dei sub: Ecco cosa succede
Nelle ultime ore i sommozzatori hanno spiegato come la barca sia inclinata a 90 gradi e i corridoi siano pieni di mobili che rendono il passaggio difficile. A spiegare le varie difficoltà che stanno riscontrando è il generale dei Vigili del Fuoco, Luca Cari.
Quest’ultimo all’agenzia di stampa PA ha così affermato: “Sappiamo che l’imbarcazione è affondata rapidamente, supponiamo che le sei persone disperse non abbiano avuto il tempo di uscire ma entrare in tutte le cabine è un lavoro duro e difficile”.
“Abbiamo squadre composte da 2 speleo sub che devono affrontare difficoltà notevoli. A quella profondità infatti, possono rimanere sott’acqua per 12 minuti massimo, di cui due servono per scendere e salire. Dunque il tempo reale per poter effettuare le ricerche è di 10 minuti a immersione”.
Proseguendo Luca Cari spiega: “È una Concordia in piccolo, all’interno del veliero gli spazi sono ridottissimi e se si incontra un ostacolo è molto complicato avanzare, così come è molto difficile trovare dei percorsi alternativi”.
“Abbiamo individuato una vetrata dalla quale potremmo entrare. Ma è chiusa dall’interno e spessa 3 centimetri, dunque dobbiamo riuscire a rimuoverla e poi potremmo avanzare meglio all’interno” termina il comandante.