Bimbo di 20 mesi muore a causa di una bruttissima crisi respiratoria dopo aver lottato come un piccolo guerriero contro una grave malattia scoperta alla nascita. La tragedia avvenuta in provincia di Asti ha lasciato l’intera Italia senza parole per via dei suoi funerali.
Il piccolo chiamato Mario Domenico appena nato era stato tolto ai propri genitori dai servizi sociali che, li avevano giudicati poco adatti per prendersi cura di lui. La sua storia riportata dall’avvocato del padre ha spiegato per filo e per segno la dinamica di ciò che è accaduto.
Fin dalla sua nascita erano state avviate le pratiche per l’adozione da parte di una seconda famiglia che, si sarebbe presa cura di lui per sempre. Purtroppo però, Mario Domenico non è riuscito a sconfiggere la malattia che in pochi giorni lo ha portato alla morte.
Bimbo di 20 mesi muore, il funerale senza i genitori
Quando il piccolo di soli 20 mesi ha perso la vita, le pratiche per l’adozione erano già avviate ed è proprio nei giorni seguenti che si è scatenata la polemica. Il giorno del suo funerale, i genitori che lo hanno concepito infatti, non erano presenti per dare l’ultimo saluto al loro bambino.
Al funerale in questo giorno così drammatico e pieno di dolore, erano presenti gli assistenti sociali, gli operatori sanitari e la famiglia affidataria. A differenza di quest’ultimi, non erano presenti i genitori biologici del piccolo e che, non hanno ricevuto nessuna comunicazione.
Stando a quanto riportato da La Repubblica, i genitori non avevano la più pallida idea del funerale del proprio bambino. Quest’ultimi nonostante la decisione dei servizi sociali, avevano avuto la possibilità di vedere Mario ogni due settimane fino al giorno della sua morte.
I funerali organizzati proprio dai servizi sociali che si occupavano di lui non avrebbero avvisato i genitori biologici. Quest’ultimi infatti, da come hanno spiegato tramite il loro avvocato, avrebbero scoperto le esequie solamente una settimana dopo l’accaduto.
L’avvocato ha così terminato a La Repubblica: “È una storia nata male e finita male. Non ci sono state violazioni giuridiche. Né da parte del Comune di Asti e del tribunale per i minorenni di Torino, ma sul lato umano si poteva fare diversamente”.
