Sostegno delle famiglie è stato confermato e prolungato nel 2023 il tanto atteso bonus asilo nido. Esso sarà uno dei tanti aiuti che il Governo ha deciso di lasciare nei confronti dei genitori che si trovano in difficoltà economiche a causa dell’ammontare dei prezzi di alimenti, luce e gas.
Un’iniziativa a sostegno di ogni nucleo famigliare contro il carovita che sta mettendo in ginocchio milioni di cittadini. Esso infatti, è una vera e propria boccata di ossigeno corrisposta direttamente dall’Inps a cui, ogni genitori deve fare richiesta.
Per ottenere questo tipo di agevolazione, è importante conoscere i requisiti necessari per svolgere la tanto ambita richiesta. Vediamo insieme come presentare la domanda, gli importi e tutti i dettagli in merito.
Bonus asilo nido confermato nel 2023: come fare domanda e a chi spetta

Questo tipo di incentivo, può essere utilizzato da tutte le famiglie italiane nel pagamento delle rate di asili nidi pubblici e privati. Tale bonus era nato grazie alla legge n232 dell’11 dicembre del 2016 ma nel corso degli anni è stato modificato per agevolare più cittadini.
L’importo di tale iniziativa ora è arrivato ad un massimo di 3.000 euro sulla base di un Isee minore o fino a 25mila euro. Per le famiglie che invece presentano un Isee fino a 40mila euro, avranno la possibilità di sfruttare fino ad un massimo di 2.500 euro.
La quota minima di 1.500 euro invece, è garantita a tutti i nuclei famigliari che superano la soglia dei 40mila euro annui attraverso il loro Isee. Questo importante contributo mensile non può superare però la spesa del pagamento per ogni singola retta.
La domanda nei confronti del bonus può essere richiesta per il pagamento di rette di asili nidi pubblici o privati oppure per l’utilizzo porto nella propria abitazione per i bimbi al di sotto dei 3 anni che, sono impossibilitati a frequentare la struttura.

Per quanto riguarda la prima categoria ovvero il ‘contributo asilo nido’ il genitore potrà ricevere un buono annuale, da poter suddividere in undici mensilità che corrisponde in base alla domanda svolta da esso all’Inps. All’interno della richiesta, la mamma o il papà dovranno sottolineare se l’asilo che frequenta il proprio bimbo sia pubblico o privato autorizzato specificando gli estremi del provvedimento autorizzativo.
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Nei confronti della seconda tipologia invece, ovvero ‘contributo per introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione’, il genitore deve dimostrare di convivere con il proprio figlio per cui è richiesta l’agevolazione.
L’Inps rilascerà tale bonus solo dopo un’attestazione da parte del pediatra in cui affermi l’impossibilità del piccolo di andare all’asilo. Una volta accettata tale dichiarazione, l’Inps invierà al genitore intera somma fino al massimo concedibile.