Bonus casalinghe 2021. Uno degli obiettivi principali che il governo intende inserire nel piano Recovery Plan che dovrà consegnare all’UE entro Aprile c’è una maggior inclusione femminile nel mercato del lavoro.
Un progetto ambizioso partito già da mesi con diversi provvedimenti. Come quello inserito nello scorso decreto Agosto che ha come obiettivo quello di promuovere la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro le donne disoccupate. Si tratta del cosiddetto bonus casalinghe, per cui sono stati stanziati 3 milioni di euro a partire dallo scorso anno.
Si tratta di un intervento fortemente voluto dalla ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, che si rivolge a chi svolge attività prestate nell’ambito domestico, senza vincolo di subordinazione e a titolo gratuito, ma finalizzate alla cura delle persone e dell’ambiente familiare, iscritte all’Assicurazione obbligatoria (di cui all’articolo 7 della legge 3 dicembre 1999, n. 493).
Bonus casalinghe 2021: i requisiti
Il bonus spetta a tutte le donne senza impiego a prescindere dall’ISEE familiare in possesso di cittadinanza o – se straniere – di regolare permesso di soggiorno. Lo stesso, tuttavia, può essere esteso agli uomini che si trovano in una posizione analoga e risultano essere in possesso dei requisiti richiesti.
A differenza di altri bonus messi in campo nell’ultimo anno per contrastare la crisi innescata dalla pandemia di coronavirus, non si tratta di un incentivo corrisposto sotto forma di contributo economico. Si tratta invece di un credito di imposta, spendibile in corsi di formazione o eventi in ambito culturale e lavorativo.
In questo modo si intende spingere e invogliare le donne che non studiano e non hanno un impiego a formarsi per facilitare poi il loro successivo ingresso nel mondo del lavoro. Secondo l’Istat nel 2017 in Italia c’erano circa 7 milioni di casalinghe e il 51% si trova nel Mezzogiorno.
Le modalità di accesso al fondo per la formazione personale delle casalinghe non sono state ancora rese note. Siamo in attesa di apposito decreto da parte del Ministero per le Pari Opportunità. Quasi sicuramente la domanda dovrà essere effettuata sul portale dell’INPS.