Il caso Chiara Ferragni e Balocco continua a tener banco a distanza di lunghe settimane dall’accaduto. La nota Influencer continua a perdere grandi numeri di follower ma anche importanti collaborazioni che, per anni, l’hanno vista protagonista assoluta.
Nella giornata di ieri dopo un lungo silenzio però, la stessa Chiara ha deciso di parlare attraverso una nota ufficiale. è proprio quest’ultima dopo un lungo silenzio a svelare come la sua decisione di non rilasciare affermazioni né tantomeno di rispondere alle varie domande dei fan.
La Ferragni è indagata dalla procura di Milano per truffa insieme all’amministratore delegato Alessandra Balocco. Sono poche le parole che l’Influencer ha voluto spendere attraverso i suoi legali, ecco di cosa si tratta.
Caso Balocco, la nota ufficiale di Chiara Ferragni: “Risponderò alle autorità”
Chiara Ferragni all’interno di un importante nota ufficiale ha così annunciato come parlerà solamente con le autorità competenti. Proseguendo si legge: “In seguito a continue sollecitazioni ricevute da vari organi di informazione Chiara Ferragni, anche in qualità di Amministratore Delegato di TBS Crew Srl e di Fenice Srl ribadisce che risponderà esclusivamente alle autorità competenti a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto”.
Nel mentre anche gli avvocati della Balocco con una lettera nei confronti del Codacons, hanno spiegato il motivo per il quale il loro Pandoro aveva una cifra fuori dal normale. Sono proprio quest’ultimi come il prezzo fosse aumentato a seguito della presenza di “elementi peculiari”.
Stiamo parlando della bustina di zucchero a velo rosa ed un piccolo stencil in cartoncino alimentare che, aveva proprio il logo dell’azienda Ferragni. Questo giustificherebbe il rincaro del prezzo nei confronti del pubblico di ben oltre il 154% (anziché 3,68€ era venduto a 9,37€).
Inoltre, gli stessi della Balocco hanno specificato come quest’ultimo all’interno della confezione non fossero presenti né materiale espositivo né indicazioni in merito alla destinazione della percentuale del ricavato che, sarebbe andata a favore della ricerca terapeutica.