Nelle prime settimane di vita un neonato ha bisogno del legame con la madre. Questo legame è essenziale per la sua crescita e per lo sviluppo psicologico e fisico. Tuttavia, i neonati abbandonati non hanno la possibilità di ricevere l’amore e l’affetto degli altri. La psicologia e la neurologia sono concordi su un fatto.
I bimbi, durante le prime fasi, hanno bisogno di coccole per sviluppare attitudine, carattere e salute. Alcuni credono che l’affetto nei confronti dei propri figli sia secondario, ma in realtà è molto importante e vi spieghiamo perché.
Attraverso il contatto corporeo con l’adulto che si prende cura del bambino il neonato cresce bene e sano. Sono i gesti che permettono al neonato di crescere bene e di sentirsi al sicuro, amato e forte, cullare, abbracciare, baciare, accarezzare, guardarsi e stare vicini.
Soddisfare queste esigenze anche negli adulti, serve a dare sicurezza all’individuo, la convinzione di essere stimato, desiderato e consolidato nelle relazioni sociali.
E’ la mamma solitamente il primo oggetto d’amore della vita che influirà sulle aspettative del bambino per tutta la vita, se questo rapporto viene alterato anche lo sviluppo sarà compromesso irreversibilmente.
Per questo motivo il psicoanalista Renè Spitz dopo numerosi studi, ha rivoluzionato il mondo della pediatria. Ha osservato i bambini in condizioni di deprivazione affettiva, quelli cresciuti negli ospedali e orfanotrofi. E’ venuto fuori che qualcosa che tutti dovremmo conoscere. I neonati che non ricevono affetto vanno incontro a danni irreversibili dal punto di vista affettivo, del linguaggio, sviluppo intellettuale e motorio.
Sviluppo dei neonati nelle prime settimane di vita
La maggior parte dei bambini che non ricevono amore muoiono nei primi due anni di età per una forma che si potrebbe definire depressione, anche se alimentati a dovere e ricevendo cure igieniche indispensabili.
Per questo motivo l’agenzia statunitense Spence-Chapin ha iniziato da un pò di anni a reclutare volontari per coccolare i neonati abbandonati dalle due alle sei settimane.
Questi volontari dedicano il loro tempo a coccolare questi bimbi dopo una selezione e un’accuratissima formazione. Scattano foto per donarli a loro in modo che una volta grandi possano ricostruire il tassello di vita mancante al momento dell’inserimento nella nuova famiglia adottiva.
Anche in Italia esiste un’associazione che si occupa di questo, si chiama Dharma e opera a Brescia con 300 volontari. Non sarebbe meraviglioso se questa iniziativa si diffondesse ovunque e in chi non ha affetto e ne ha tanto bisogno?