Coronavirus, appello dei medici. Mentre il governo sta studiando il varo di un nuovo DPCM che dovrebbe entrare in vigore tra domenica e lunedì, i medici italiani lanciano l’allarme invitando i cittadini a restare a casa e ad evitare i luoghi affollati come fatto nel periodo più buio della pandemia.
Una specie di autolockdown consigliato dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. “Occorre ridurre le azioni sociali che non sono necessarie e stare a casa il più possibile” – ha dichiarato all’Adnkronos Filippo Anelli, presidente della Fnomceo.
Il dottor Anelli spiega come “con questa situazione epidemiologica non bastino più le misure fin qui adottate come il distanziamento sociale, l’uso della mascherina e l’igiene delle mani. Ma serve la consapevolezza che dobbiamo stare lontani dai luoghi affollati e frequentati da persone che non conosciamo. Siamo in una fase in cui il ‘contact tracing’ non è più sufficiente, qualsiasi persona potrebbe essere contagiosa inconsapevolmente” – ha detto.
Secondo Anelli “dobbiamo tornare al senso di responsabilità che ha caratterizzato la prima fase. Il Governo interverrà sulle criticità che sono emerse, dai trasporti alle scuole”.
Coronavirus, appello dei medici che invitano a restare a casa
“La progressiva diffusione del virus in Italia fa temere per gli anziani. Prima o poi le rianimazioni si riempiranno e i repentini aumenti che stiamo registrando in questi giorni, ben diversi rispetto all’andamento più dolce dei mesi estivi, non fa presagire nulla di buono”– aggiunge.
Dopo aver sforato i 10.000 nuovi positivi in 24 ore il governo ha intensificato lo studio per un nuovo DPCM contenente misure più restrittive volte a contrastare la diffusione del contagio. Si viaggia verso una chiusura delle attività alle ore 22, intensificazione dello smart working, in particolare dei dipendenti pubblici nella misura del 75% del personale. Inoltre si sta studiando anche limitazioni ad alcune attività come cinema, teatri, sale gioco, parrucchieri e centri estetici.