Coronavirus, la Coop chiude 1.100 supermercati nelle prossime domeniche. In piena emergenza Coronavirus Coop ha deciso di chiudere i supermercati per le prossime due domeniche. Si parla di oltre mille punti vendita sparsi su tutto il territorio nazionale che resteranno chiusi domenica 22 e 29 marzo 2020.
Questa è la notizia che è stata ufficializzata nelle scorse ore dall’azienda. ‘‘La riteniamo una misura doverosa per contribuire a limitare le presenze per strada diluendo gli acquisti delle famiglie durante i giorni feriali della settimana e impedendone la concentrazione durante la domenica”.
Questo ancora quanto si legge nel comunicato. Si è trattato di una misura pensata per venire incontro alle necessità dei colleghi che operano nei punti vendita. In questo modo, questi potranno ottenere una pausa ed attenuare la tensione delle scorse settimane.
Questo quanto riferito dall’azienda. Si tratta, ad ogni modo, di una decisione presa a livello nazionale e ritenuta necessaria per rispondere alle esigenze del personale che operano all’interno dei diversi punti vendita.
“Sarà utile per avere una pausa in più in grado di attenuare la tensione delle scorse settimane. La misura è ovviamente eccezionale e limitata”, si legge ancora nella nota diffusa dall’azienda.
Coronavirus Coop, chiusura per oltre mille supermercati
La misura che è stata pensata e messa in atto, almeno per queste due domeniche è stata ritenuta indispensabile per salvaguardare i lavoratori. La sollecitazione è arrivata direttamente da Alleanza Coop.
“Grande rispetto, apprezzamento e riconoscenza per l’attività eroica che il personale medico e infermieristico sta portando avanti negli ospedali e per tutto lo straordinario lavoro della nostra rete di Protezione Civile. Ma non sono gli unici.”. Si legge nel comunicato.
Ed ancora:” Al loro fianco, in trincea, ci sono tanti soci e tanti lavoratori delle cooperative che si fanno carico di affiancare le strutture sanitarie nei servizi di pulizia e di sanificazione e di assistere direttamente le persone più fragili, molto spesso non autosufficienti.
Tante donne e tanti uomini, oltre 500.000 che meritano altrettanto rispetto, perché si fanno carico di bisogni emergenziali con enormi sacrifici e senza avere sempre gli strumenti di sicurezza che sono introvabili“. Questo ancora quanto si legge nella nota.