Covid Speranza. La lotta al covid-19 non è di certo conclusa nonostante l’inizio delle vaccinazioni in tutto il mondo. Ci attendono ancora mesi duri, per Angela Merkel i più duri dall’inizio della pandemia. Preoccupato lo è anche il Ministro della Salute Roberto Speranza soprattutto per l’escalation che sta avendo in questi ultimi giorni la Gran Bretagna con 68 mila nuovi casi e 1.325 morti a dimostrazione che in Europa il virus viaggia ancora veloce.
“I vaccini sono la luce, la svolta che apre un’altra fase, ma la verità è semplice. Per avere un impatto il vaccino ha bisogno di mesi e dobbiamo resistere, la battaglia è ancora dura. Dopo sei settimane l’indice rt è scattato sopra 1” – ha detto il Ministro.
Quando gli chiedono se la terza ondata stia arrivando, risponde con una formula che non lascia spazio all’ottimismo: “La seconda ondata non è mai finita davvero. Adesso c’è una ripartenza e probabilmente sì, il terzo picco arriverà” – ammette.
Covid Speranza: le vaccinazione viaggiano a ritmo spedito ma a mancare sono le dosi
Se la partenza era stata a rilento con ritmi imbarazzanti, ora l’Italia corre nelle vaccinazioni balzando in testa ai paesi europei per numero di persone vaccinate. “Ora l’Italia va veloce, tutte le regioni lavorano a regime” – ha detto Speranza, ma il problema sono le dosi, ancora troppo basse.
“Ora arriva anche il milione e 300 mila di Moderna, purtroppo sono numeri molto limitati per il primo trimestre”. Numeri troppo bassi per poter avere già un impatto nella popolazione con un calo dei contagi.
Il punto dolente della fornitura italiana è sempre AstraZeneca, sui cui Speranza aveva investito energie e aspettative importanti: “Se Ema desse il via libera potremmo avere un altro tesoretto da utilizzare già nel primo trimestre. Potrebbero essere 8 milioni, ma ancora certezze non ne abbiamo. Ema ha detto che la valutazione finale può avvenire entro gennaio” – ha detto il ministro. Se tutto va come Speranza si augura da qui a marzo l’Italia sarà in grado di vaccinare 5 o 6 milioni di persone.