Nella giornata di ieri, è avvenuto un fatto tragico nella città di Firenze, precisamente è avvenuto il crollo di un cantiere legato alla costruzione di un nuovo elemento della catena commerciale Esselunga.
Tra le macerie sono state trovate le prime vittime, e tra esse è stato riconosciuto il primo. Si tratta di un operaio di 60 anni di nome Luigi Coclite, di origini abruzzesi ma che da svariati decenni si è stabilito a Collesalvetti, in provincia di Livorno.
L’uomo è stato il primo dei deceduti ad essere stato accertato e ad essere identificato. Il sessantenne, era legato ad una ditta di Santa Maria a Monte, e come altri suoi colleghi è stato travolto da una trave di cemento che è crollata sul solaio, in cui si stavano tenendo i lavori.
Luigi Coclite è nato a Teramo nel 1964, con la sua scomparsa ha lasciato 2 figli giovani, precisamente un maschio ed una femmina che vivono con la madre nella frazione di Collesalvetti, Vicarello.
Crollo cantiere dell’Esselunga a Firenze, il primo operaio morto è Luigi Coclite
Al cantiere, luogo in cui era in costruzione un altro supermercato della catena Esselunga, e dove è avvenuto il tragico episodio, nella mattinata di ieri è accorsa anche la moglie. Secondo le prime notizie giunte l’uomo lavorava in un gruppo di circa 8 operai. Che con il crollo della trave provocato dal solaio in cima, è stato travolto interamente.
La notizia della sua scomparsa ha scosso l’intera comunità di Collesalvetti, luogo in cui viveva da oltre 30 anni ed era molto conosciuto. Ma anche la città abruzzese da cui proveniva, ne è rimasta scossa alla notizia.
Non si hanno notizie delle altre vittime, ma oltre agli operai che hanno perso la vita, altri 3 sono rimasti feriti. Questi, sono stati ricoverati all’ospedale di Careggi, i 3 operai sono tutti originari della Romania ed hanno rispettivamente 37, 48 e 51. Si stanno ancora cercando 2 operai che mancano all’appello.
L’assessore regionale alla Protezione Civile, Monia Monni ha detto: “Le tre persone ricoverate fortunatamente non sono in pericolo di vita. Anche se due di loro sono in condizioni critiche, e ci sono ancora due dispersi. È molto difficile individuarli, non sono riusciti a farlo i cani Usar che sono cani appositamente addestrati per la ricerca sotto le macerie. Non c’è riuscito il drone con camera termica. Probabilmente queste persone sono molto in profondità, sono crollati tre solai, la quantità di materiale è tantissima”.