Cucciolo d’orso trovato senza vita in Val di Sole, nei pressi della pista ciclabile. L’ennesimo dolore per tutti gli amanti degli animali che in questi giorni stanno combattendo per la sopravvivenza dell’orsa Jj4. Il piccolo si accoda alla tristezza per tutto ciò che in queste ultime settimane stanno vivendo gli orsi in Trentino.
La morte del runner Andrea Papi scomparso a causa dell’orsa Jj4 ha scatenato un vero e proprio caos in tutta la Penisola. Mentre Fugatti chiede l’abbattimenti degli orsi ritenuti “pericolosi” per l’uomo, gli attivisti e le associazioni lottano per la salvaguardia di questi animali in via d’estinzione.
Nella giornata di ieri però, un nuovo dolore arrivato a seguito della morte del piccolo orso di circa 3-4 mesi recuperato dal personale della Guardia Forestale. Il suo corpicino ormai privo di vita è stato subito inviato all’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie per svolgere tutti gli accurati accertamenti in merito alla sua morte.
Cucciolo d’orso trovato morto in Val di Sole: il piccolo non è il figlio di Jj4

A riferire l’accaduto è stata la Procura di Trento specificando come il piccolo non sia correlato in nessun modo al caso dell’orsa Jj4. Esso infatti, non sarebbe uno dei cuccioli dell’anima che, ha tolto la vita al runner Andrea Papi. I figli della mamma orsa sarebbero già stati svezzati e indipendenti ormai entrati al loro secondo anno di vita.
Stando a quando affermato dal Servizio Faunistico Provinciale, il piccolo era particolarmente denutrito. Nel mentre il Ministero dell’Ambiente ha convocato un tavolo tecnico per discutere su quanto sta accadendo in Trentino e sugli orsi che ne abitano.
Nel mentre si attende anche l’11 maggio per capire cosa accadrà ai 70 esemplari in eccesso rispetto a quelli scelti originariamente all’interno del progetto “Life Ursus”. Sempre lo stesso giorno, il Tar annuncerà la decisione in merito all’abbattimento o meno dell’orsa Jj4.
Sembrerebbe che la volontà dei tecnici sia quella di individuare sul territorio italiano e Europeo i miglior posti per poter ospitare gli orsi che in un primo momento erano stati inseriti nell’ambito della “Life Ursus”.