Decreto novembre. Il nuovo DPCM emanato domenica scorsa dal governo Conte ha inserito misure restrittive che vanno ad incidere su alcuni settori economici già sul lastrico per il periodo di certo non facile.
Settori come quello della ristorazione o quello sportivo con palestre, centri estetici o sale da gioco, che sono stati costretti o a limitare il proprio orario di chiusura o a chiudere completamente la propria attività. Questo per un mese fino a fine novembre.
Se la scorsa volta a marzo le attività economiche hanno acconsentito sul fare uno sforzo per debellare il virus, questa volta la maggior parte di loro non ci stanno. In quasi tutte le maggiori piazze italiane ogni giorno si stanno radunando gruppi di ristoratori, dipendenti di tutti i settori messi sul lastrico da questo nuovo decreto per protestare contro le chiusure.
Vogliono lavorare, in sicurezza, o quantomeno vogliono risposte certe dal governo sugli aiuti che riceveranno, si spera il più in fretta possibile. Così dopo il decreto volto a sistemare la situazione sanitaria in Italia, ora il governo è al lavoro per il decreto di novembre. Decreto che conterrà tutte le misure economiche a sostegno delle attività che subiranno un calo o un azzeramento totale del fatturato.
Decreto novembre: aiuti a fondo perduto alle imprese
Come anticipato da Conte nella conferenza stampa di domenica scorsa il governo sta lavorando al nuovo decreto. Si vuole dare denaro immediatamente disponibile e a fondo perduto per le imprese che dovranno fronteggiare questa emergenza. Sembra che il requisito d’accesso a questi contributi sarà una diminuzione del fatturato di almeno il 33% nel primo semestre del 2020. Ulteriori 2 miliardi andranno alle attività economiche obbligate a limitare o ad azzerare il loro orario di apertura. Inoltre, le imprese colpite dall’ultimo DPCM potranno non pagare la seconda rata IMU prevista per metà dicembre.
Per i lavoratori dovrebbe arrivare una nuova proroga alla Cassa Integrazione in scadenza a metà novembre. Il nuovo termine dovrebbe slittare al prossimo gennaio. Sono solo alcune delle misure che il governo in sintonia con le regioni sta studiando per dare una mano a queste attività.