Donna vive in una cabina telefonica. Le cabine telefoniche sono state per anni un simbolo. Oggi c’è invece chi le usa come una casa. É la storia di una cittadina 40enne di origine africana che da alcuni mesi vive in una cabina telefonica al centro di Roma, sotto il sole cocente o la pioggia battente, nell’indifferenza totale.
A darne notizia ci ha pensato il quotidiano Il Foglio che ha voluto portare agli occhi dell’opinione pubblica questo ennesimo esempio di abbandono. La donna vive in questo strano alloggio di un metro quadrato che si trova all’incrocio tra via Goito e via XX Settembre, in pieno centro, a due passi dal Ministero delle Finanze.
Da quanto si sa questa storia va avanti da circa 3 mesi. Ogni mattina si sveglia, fa il bucato che stende ordinatamente su una delle tante transenne che delimitano un cantiere. Ogni tanto si lascia andare a qualche imprecazione. C’è chi la ignora, chi incuriosito la osserva, ma a quanto pare nessuno si occupa di lei.
Donna vive in una cabina telefonica, il comune ha offerto assistenza ricevendo un netto rifiuto
Non chiede elemosina, al massimo rubacchia qualche sigaretta o qualche birra. Non ha cellulare e ciò che vuole è che nessuno la disturbi. L’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale della capitale Veronica Mammì raggiunta sull’argomento ha dichiarato che la donna senza fissa dimora rifiuta ogni tipo di interazione.
“Il Comune di Roma è intervenuto più volte a partire da Aprile. Ma nel corso dei vari tentativi di approccio da parte degli operatori delle Unità di strada, anche in modo congiunto con la Polizia Locale, la donna ha sempre palesato un netto rifiuto a qualsiasi tipo di interazione. L’offerta di ogni tipo di aiuto e dell’accoglienza nelle strutture capitoline è sempre subordinata alla libera accettazione della singola persona” – ha detto.
Al di là di tutto è evidente che la donna sta male e andrebbe aiutata. Rifiuta ogni tipo di aiuto e interazione e se qualcuno prova ad avvicinarsi lei inizia ad imprecare formulando frasi sconnesse. Ma qualcosa bisognerà fare.