Dylan, un bambino di soli due anni, riceve il battesimo poco prima che venissero staccati i supporti vitali. I suoi genitori si erano arresi. Il loro bambino non migliorava. Ammalato sin dal giorno di Natale del 2015, Mike e Carry, i genitori di Dylan, prendono una decisione davvero importante.
Il figlio ormai fatica a respirare, ha un tumore polmonare e i medici dicono che non c’è alcuna speranza. Ricoverato al Derby Royal Hospital, la diagnosi è istiocitosi polmonare a cellule di Langerhans.
Un tumore davvero molto poco frequente: una persona su un milione si ammala. Nei bambini però ci sono dei trattamenti efficaci. Il piccolo inizialmente reagisce bene alle terapie.
La fase critica sopraggiunge con l’arrivo di una polmonite batterica che lo porta a perdere quasi del tutto la funzionalità polmonare. Respira solo grazie alle macchine. Benedette macchine…
Continua a peggiorare, i medici che di mestiere si adoperano per far guarire le persone, constatano la gravità delle condizioni di Dylan e dopo settimane di angoscia, si convincono che occorra sospendere i supporti vitali.
Si arrendono anche i genitori che però prima di iniziare le procedure assicurano al bambino un ultimo rapido intervento.
Dylan a 2 anni è terminale: Il battesimo di Dylan
E’ il 25 marzo del 2016 ed è Venerdì Santo. Alla presenza dei parenti Dylan viene battezzato. I medici iniziano a sedarlo ma lui invece dà segni inequivocabili di ripresa. Genitori, fratello, familiari accorsi tutti stanno cantando intorno a lui per accompagnarlo, per dirgli addio, riporta The Sun. Il battito cardiaco invece inizia a normalizzarsi. La vita si oppone alla morte nonostante questa avesse mostrato fretta e avesse dalla sua anche la sconsolata accettazione degli stessi genitori.
Contrordine ricevuto dai medici che assecondano la volontà imperiosa di vivere di quella testolina bionda. Via dalla rianimazione, miglioramenti che si susseguono rapidi. Via dall’ospedale: il 16 maggio Dylan è a casa con il fratello, biondo come lui.
Sembrava essere ormai vicinissimo alla morte, Dylan. E non le è stato sottratto. No, se il Battesimo è quello che diciamo che sia, il Battesimo immerge, tuffa la persona nella morte, ma quella di Cristo. E’ stato seppellito nella morte di Cristo e senza tanto girarci intorno con Lui è risorto come creatura nuova.
Lo dice il Catechismo della Chiesa Cattolica che a ben vedere è il libro più epico e avventuroso sia mai stato scritto. Noi qua in superficie a ragionare di tubi, ventilazione, terapie, parametri vitali. E la vita dello spirito, invece, che arriva, buca la crosta, emerge, si impone sbaraglia tutto.
Non serve tutta questa fede per riconoscere l’ovvio. Così commenta Kerry, la mamma, col suo bambino in braccio.
«Non sono particolarmente credente, ma credo che mio figlio sia il nostro miracolo pasquale. Quando lo ho raccontato a mio figlio Bryce lui ha detto “è come Gesù” perché lo aveva imparato a scuola” (da The Sun)
Ora, nelle feste pasquali di questo 2018, Dylan è tornato a farsi dare un’occhiata dai dottori: tutto ok, little boy, sei guarito.