Elena Santarelli in lacrime durante il suo monologo a Le Iene che ha colpito milioni di telespettatori in tutt’Italia. Parole profonde e piene di significato che la famosa showgirl ha affermato per la prima volta durante la sua conduzione speciale sul canale Mediaset.
Il lungo discorso ha visto protagonista la stessa Elena come madre durante la malattia di suo figlio Giacomo. Il piccolo infatti, nel 2017 ha iniziato la sua lotta contro un importante e delicato tumore al cervello. Un percorso che ha segnato profondamente la Santarelli nonostante la guarigione definitiva di suo figlio.
Invitata da Le Iene come conduttrice speciale per una sera, Elena Santarelli ha così esposto una lunga riflessione che ha lasciato tutti senza parole. La showgirl italiana infatti, per diversi anni si è sentita sbagliata e si è vergognata di lasciare suo figlio da solo per andare a lavorare.
Elena Santarelli in lacrime, il monologo commovente a Le Iene
La famosa conduttrice su Italia 1 ha iniziato il suo monologo affermando: “Mi sono vergognata di tornare a lavorare, di uscire con mio marito, persino di andare dal parrucchiere. Mi sentivo male per essermi presa un pezzo di vita per me. Gli sguardi, le parole della gente ti proibiscono di essere altro dalla malattia”.
“Durante e dopo la malattia. Io mi sono vergognata di farlo. Ho sentito parole che mi hanno fatto sentire sporca. Tipo: “Ma come fai a lasciare tuo figlio solo?”. A casa ci tornavo. Mi buttavo subito sotto la doccia, per pulirmi dallo sporco che quegli sguardi mi avevano appiccicato addosso” prosegue Elena.
Parole profonde e piene di significato che hanno mostrato le fragilità della showgirl durante e dopo la malattia di suo figlio Giacomo.
La Santarelli con le sue parole ha sottolineato quanto sia importante per tutte le donne e le madri poter tornare a vivere e sentirsi libere. Elena infine, ha voluto ringraziare tutte le persone che le sono state vicine, in particolar modo suo figlio Giacomo e Bernardo, il suo compagno.
La showgirl ha invitato tutte le donne a non sentirsi mai sporche e di non avere nessun senso di colpa nel riuscire a ritagliarsi degli attimi per loro stesse.