Il dolore per la morte di Maurizio Costanzo continua a segnare la vita di ognuno di noi come per Enzo Iacchetti che piange da giorni la sua scomparsa. Le persone che per anni le sono state vicine hanno potuto scoprire la sua grande bontà d’animo, la sua dolcezza ma anche la sua dedizione del lavoro.
Un grandissimo amico del giornalista che deve il suo inizio di carriera proprio allo stesso Costanzo e al suo modo di motivare e trovare del buono nelle persone.
Quest’ultimo è apparso particolarmente provato in collegamento da casa sua nello studio di Silvia Toffanin dove, con grande dolore ha ripercorso gli anni insieme a lui. Tra i due uomini c’era un rapporto profondo, vero, sincero ma soprattutto fatto di un affetto indescrivibile.
Tra i tanti volti che sono intervenuti in collegamento e in studio a Verissimo quello che si è mostrato più sofferente è stato proprio Enzo. In più occasioni si è mostrato in lacrime tanto da chiedere qualche secondo di pausa.

Enzo Iacchetti piange la morte di Costanzo: “Mi mancherà un casino”
Il famoso comico ha voluto ricordare il suo grande amico affermando: “Mi ha salvato la vita artistica e ha creduto per primo nelle mie possibilità. Mi ha tenuto stretto. Aveva rispetto per tutti. Amava il pubblico. Io penso che queste persone non dovrebbero mai morire. Mi ha fatto più scalpore come se n’è andato, così, senza dire niente a nessuno. Mi mancherà un casino. Scusami”.
Iacchetti aveva avuto la possibilità di parlare con Costanzo circa 10 giorni fa: “Gli avevo dato la notizia che avevo comprato un’ambulanza, con il libro che avevo presentato da lui al Maurizio Costanzo Show. Era felice. Era un mio tifoso”.
“Qualsiasi cosa facessi, pensava fosse giusta. Per me questo bastava, non ho mai avuto bisogno che mi sgridasse o che mi dicesse questo non farlo, perché forse avevo imparato da lui a fare le cose bene”.
“Disse di avere avuto migliaia di ospiti al Maurizio Costanzo show, ma quando aveva bisogno urgentemente di essere aiutato o che qualcuno arrivasse da lui, i primi che arrivavano eravamo io e Covatta”.
Infine, il desiderio espresso a Silvia Toffanin in lacrime: “Vorrei telefonargli, ma magari sarà occupato. Mi ha dato molto. Quando glielo dicevo, lui mi rispondeva: “Tu mi ridai troppo”. Come fai a non amare una persona così”.