Farmaci umani per cani e gatti possono essere prescritti da parte di tutti i medici veterinari. Questa possibilità è prevista infatti dal decreto creato dal Ministro della Salute Speranza entrato in vigore dal 22 maggio del 2021. Per l’appunto il Ministro ha così accolto la campagna nata dalla Lav dal titolo “Curiamolitutti”.
Essa prevede il riconoscimento dei vari costi equi che servono per riuscire a vivere con il proprio animale domestico donandogli tutte le cure di cui ha bisogno. A scagliarsi contro questa campagna e contro la scelta del Ministro Speranza è stata Aisa-Federchimica e le varie industrie farmaceutiche veterinarie che, avevano motivato il loro disappunto a causa dei possibili rischi per la salute dell’animale.
Farmaci umani per cani e gatti: bocciato il ricorso delle case farmaceutiche
A bocciare il ricorso contro il decreto è stata proprio una sentenza emessa dal TAR. La Responsabile nazione della Lav animali familiari, come riporta La Stampa, ha dichiarato: “Il Ministro della Salute Speranza, tanto più alla luce della crisi economica delle famiglie causata dalla pandemia aveva voluto questo Decreto. Esso come riconoscimento della valenza sociale e affettiva, per qualunque persona e famiglia. Inoltre di poter vivere con un animale tanto più come auguriamo noi, salvato e adottato”.
“Il Tar ha fra l’altro affermato nella sua decisione che nel bilanciamento degli interessi contrapposti. Quelli azionati dalle industrie paiono essere senz’altro recessivi rispetto alla necessità di garantire. Anche nelle particolari situazioni descritte dal decreto, la salute degli animali e, di conseguenza, la salute pubblica” ha proseguito Ilaria Innocenti.
All’interno di una nota scritta proprio dalla Lav, si può leggere il proseguo della dura battaglia contro la convinzione che, gli animali domestici siano un bene di lusso. Nella nota infatti si può leggere che: “Con questa sentenza abbiamo iniziato a sconfiggere la convinzione che gli animali siano beni di lusso”.
“È ora sarà chiaro per tutti, dal Governo al Parlamento, la necessità di estendere la riforma fiscale per un’IVA equa su cibo per animali e prestazioni veterinarie. Aumento della quota detraibile delle spese veterinarie che sfianchi la non fatturazione. Sempre sui farmaci l’abbattimento del costo di quelli generici. Anche la loro diffusione e la possibilità del blisteraggio del farmaco veterinario” termina la nota della Lav.