Farmaco per 250 malati, da Napoli la cura per il Coronavirus. Lo studio sul Tocilizumab continua e dà gli effetti sperati. Ad oggi, sono passati dei mesi dall’inizio dell’epidemia, prima a Wuhan, in Cina. E adesso è in arrivo un farmaco per 250 malati contro il Coronavirus.
I medici hanno provato numerose terapie e trattamenti prima di procedere. Hanno fatto molteplici tentativi, proprio per aiutare i pazienti che in queste ore si trovano in condizioni critiche. Vari ospedali hanno dato il loro contributo.
Qualche settimana fa, il Tocilizumab era stato al centro di uno studio. All’Istituto per i Tumori Pascale di Napoli, hanno fatto ulteriori ricerche, testando anche il farmaco su due pazienti molto gravi. Sono migliorati nel giro di qualche giorno.
A uno dei due pazienti hanno anche tolto l’intubazione per respirare. Le sue condizioni, e ad affermarlo è il professor Paolo Ascierto, sono molto migliorate. Il Tocilizumab, che a tutti gli effetti è un farmaco per artrite, funziona contro il Coronavirus.
Oltre all’artrite, questo farmaco è utilizzato anche contro la psoriasi e il lupus. Il professore e oncologo Paolo Ascierto è intervenuto a riguardo: “Occorre uno studio multicentrico, a cui parteciperà anche la Cina.”
Farmaco per 250 malati: a Napoli efficace la cura
Intanto, proprio per la sua efficacia, all’Agenzia Italiana per il Farmaco, l’Aifa, è stato chiesto di procedere con provare la terapia a base del farmaco per artrite in 250 pazienti. Insieme all’Ema, l’ente regolatorio europeo dei medicinali, hanno attivato il fast track.
Ciò significa che si procederà con l’approvare l’uso del Tocilizumab anche in altri ospedali, in modo tale da aiutare i pazienti. Oltre a questo farmaco, erano stati utilizzati contro il Coronavirus anche il Favilavir, un antivirale con pochi effetti collaterali.
Infine, anche il Remdesivir, un farmaco che si utilizza contro l’ebola, si era rilevato piuttosto efficace e la sua sperimentazione è attualmente alla fase III. Il farmaco di Roche, il Tocilizumab, è a tutti gli effetti un anticorpo monoclonale.
Il suo obiettivo è l’interleuchina-6, che è prodotta dal sistema immunitario e che è una citochina. Se si presenta uno stress respiratorio, l’interleuchina- è la citochina più coinvolta. “Siamo pronti, vogliamo estendere la cura ad almeno 250 pazienti”, queste le parole dell’oncologo.