Dopo il lungo ricovero e la grande apprensione che ha attanagliato la famiglia ed i fan del rapper Fedez, molti vogliono sapere ora come sta e quali sono le sue condizioni attuali. Con il suo rientro, pare che si sia ripreso dalla lunga degenza.
Sicuramente un ricovero molto lungo, sia per la famiglia che rispettando la sua privacy, non hanno fatto sapere nulla, sia per i fan che sono stati allo scuro di tutto fino a quando non è uscito dall’ospedale.
I primi ad accoglierlo, oltre ai suoi amati genitori e sua moglie Chiara Ferragni tornata da Parigi apposta, c’erano molti giornalisti. Come ricordiamo, il rapper ha subito ringraziato chi gli è stato accanto, non vedendo l’ora di poter riabbracciare i suoi figli.
Fedez, come sta? Le sue condizioni e le prime parole dopo il lungo ricovero

Il suo ricovero è durato 10 giorni, senza far mancare ai propri fan e familiari tante preoccupazioni. Ma ora che è tornato a casa sua con i suoi adorati figli, pare che lentamente stia prendendo la sua forma ottimale.
Il rapper, nonostante sia ormai fuori pericolo, è comunque costantemente monitorato dai suoi medici, durante tutto il periodo di convalescenza. Nel giorno del suo compleanno però, gli hanno dato il permesso di partecipare al concerto dei Blink 182 a Manchester.
Secondo le ultime analisi mediche effettuate, i dottori del rapper hanno certificato che Fedez ha potuto tranquillamente prendere parte alle registrazioni di X Factor, senza alcun tipo di complicazione.
Durante l’inaugurazione del centro “Tog Carlo de Benedetti per la disabilità infantile”. Lì ha risposto ad alcune domande fatte dai giornalisti presenti, riguardo al suo stato di salute: “Mi sto riprendendo piano piano”.
Ha poi espresso la sua felicità nell’inaugurazione del nuovo centro, anche resa possibile da una donazione fatta dalla Fondazione Fedez. Inoltre, ha ricordato il suo primo incontro con i bambini del Tog.
Infine, riguardo a questo argomento ha sottolineato quanto siano importanti le forniture di cure e servizi all’avanguardia a bambini con importanti problematiche neurologiche complesse, così da potergli salvare la vita.
Infine, gli hanno chiesto il su pensiero sul possibile abbattimento dello stadio San Siro: “Onestamente non ho una posizione e non mi sono fatto un’idea sull’abbattimento o meno dello stadio di San Siro, ma vado per logica. Mantenere lo stadio solo per i concerti prevede che debba vivere solo in estate; quindi, non so se economicamente sia sostenibile. Tutta la parte invernale, eccetto che si preveda una copertura, è da escludere”.