“Lockdown doloroso, ma necessario”, Francesco Boccia sul Coronavirus. Attualmente, pensare alla salute della popolazione è la prima mossa, la mossa giusta, dice Francesco Boccia, parlando della situazione del Coronavirus in Italia.
Non è una situazione facile, non c’è un modo giusto per agire. L’Italia, così come il mondo intero, non erano preparati alla diffusione del Covid-19. Una pandemia globale dichiarata dall’OMS, che sta mettendo in difficoltà numerosi paesi.
Secondo Boccia, il Governo ha deciso di attuare delle coraggiose valutazioni scientifiche. Il Governo Conte, insieme agli enti locali e alle parti sociali, regionali e i direttori tecnico scientifici si stanno sforzando per trovare la soluzione giusta.
Al primo posto, infatti, si trovano la salute pubblica, come riporta Huffington Post. “Su questo punto non ci sono sconti o scelte avventate”, afferma Boccia. Una possibile riapertura è possibile, ma unicamente dopo un periodo di tempo accettabile.
Conte, così come tutti, stanno aspettando che il valore di contagio R sia 0. In questo modo, nessuno potrà infettare altri soggetti. “Il Presidente Conte ha indicato come linea quella della gradualità”, dice Boccia. “Ed è la più saggia al momento.”
Francesco Boccia sul Coronavirus
Boccia parla appunto anche delle riaperture, che magari potrebbero avvenire in alcune regioni meno colpite. Non è ancora facile dirlo né affermarlo, poiché molte regioni si sono ritrovate a fare i conti con una situazione difficile.
Regioni come Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto ed Emilia Romagna hanno avuto uno “tsumani” sanitario. Il lockdown è stato doloroso e costoso, ma necessario. “Ha impedito decine di migliaia di ulteriori vittime.”
“Per fortuna le misure adottate fino ad oggi hanno tenuto in sicurezza le Regioni del centro sud, ma questa barriera di difesa eretta contro il Coronavirus va rafforzata e non abbattuta.” Su questo dunque si basa la strategia del Governo Conte.
Attualmente, durante la diretta delle 19.30, Giuseppe Conte ha ufficializzato il lockdown fino al 3 Maggio. Ha anche discusso dei Mes europei, affermando che non sono stati ufficializzati. Riapriranno le cartolerie e le librerie.