Barbara figlia di Gianni Boncompagni di recente ha voluto raccontare al Corriere della Sera alcuni lati dell’amato autore televisivo e registra ormai scomparso dal 2017. Un dolore che ancora oggi vive fortemente dentro di lei e che a volte si dimostra essere più forte dei tantissimi ricordi meravigliosi che ha con lui.
La figlia ne parla con grandissima fierezza, sottolineano che genitore di gran cuore è stato e di come, anche sul piano lavorativo, riusciva sempre a dare il meglio di se. Nonostante questo, però, Gianni è ricordato anche per le sue tante fidanzate a cui Barbara è rimasta particolarmente legata.
Tra le tante rivelazioni fatte dalla figlia dell’autore, ce n’è una che ha lasciato sorpresi gran parte dei lettori e delle persone che guardavano “Non è la Rai”. Questo retroscena vede protagonista la tanto amata Ambra Angiolini, ecco di cosa stiamo parlando e quali sono le parole di Barbara.
Gianni Boncompagni, la testimonianza della figlia Barbara: “Ambra Angiolini? Piangeva in camerino”

Senza ombra di dubbio tra le fidanzate di Gianni spicca sicuramente la tanto amata e celebre Raffaella Carrà. Quest’ultima aveva creato un legame particolare con all’epoca la piccola Barbara. Un vero legame di amicizia profonda, d’amore e di umanità durato fino alla scomparsa dalla conduttrice.
La figlia Barbara ha poi anche spiegato il forte legame nato con l’ex fidanzata di suo papà Raffaella Carrà. È proprio lei a terminare l’intervista spiegando: “Ci siamo trovate subito bene, ero la piccolina, mi chiamava “la mia bambina”. Io le dicevo: “Sei stupenda, che bello che sei nella mia vita!” e lei: “Non mi dire così che mi fai piangere”.
Del tutto inaspettata però, è stata la rivelazione fatta nei confronti di Ambra Angiolini. Barbara ha confermato come la giovane Ambra ripetesse tutto quello che diceva Gianni all’interno dell’auricolare.
Una volta l’ha vista anche piangere: “Chiaro: aveva 15 anni. Ma era intelligentissima, si è visto poi dalle svolte di carriera che ha avuto. Mi ricordo quando, vessata dalla stampa, piangeva in camerino. Papà continuava a ripetere: Ambra piange, Ambra piange. Come se fosse una Barbie o il suo giocattolino telecomandato… E io: Ambra piange, sì, perché è un essere umano”.