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Home » Storie di Vita » Giornata della Memoria: il ricordo del piccolo Sergio De Simone

Giornata della Memoria: il ricordo del piccolo Sergio De Simone

Nel giorno della Memoria. ricordiamo la storia del piccolo Sergio De Simone originario di Napoli

Sara Fratocchi da Sara Fratocchi
20 Giugno 2019
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Giornata della Memoria, il ricordo del piccolo Sergio De Simone. La storia di Sergio De Simone ci colpisce al cuore: questo bimbo napoletano era a Fiume, in Croazia, insieme alla famiglia, quando i fascisti lo catturarono e lo consegnarono ai nazisti. Giunto nel campo di concentramento, fu uno dei venti bambini ebrei ingannati dal Dottor Joseph Mengele.

Passato alla storia con il termine di Angelo della Morte, Mengele aveva ingannato venti bambini, dieci maschi e dieci femmine, facendo credere loro di andare dalla mamma. I piani, purtroppo, erano ben altri. I piccoli furono deportati dal campo di concentramento Birkenau, precisamente a Neuengamme.

Nel campo di concentramento di Neuengamme si effettuavano degli esperimenti sugli adulti e sui bambini: li effettuava il medico nazista Kurt Heissmeyer. I bambini provenivano da ogni parte dell’Europa: Sergio De Simone, di 7 anni, era l’unico bimbo italiano che dovette sopportare questi gesti irripetibili.

La storia continua in modo terribile: dei bambini, infatti, quando arrivarono le prime notizie sull’avanzata degli alleati, i nazisti decisero di disfarsi di tutte le prove degli esperimenti medici. Un gesto che segnò particolarmente questi anni fatti di sofferenze e di lacrime.

Giornata della Memoria: Sergio De Simone

giornata della memoria

Leggianche:

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Dopo avere condotto i primi esperimenti, i medici nazisti decisero di “cancellare” le prove di quanto avvenuto procedendo con l’impiccagione di questi piccoli angeli. Una storia che lascia un grande segno, che ci spezza in due il cuore.

La morte dei piccoli avvenne il 20 Aprile del 1945 nella scuola di Bullenhuser Damm in Edimburgo. I loro corpi furono messi nel forno crematorio. Gli inglesi avanzano verso la Germania, ma dopo questo atto pieno di atrocità i nazisti sono in “festa” per il 56esimo anno di Adolf Hitler.

Solamente anni dopo scoprimmo la storia dei venti bambini, tra cui Sergio De Simone: era il 1986. A distanza di tempo fu proprio Mario De Simone a raccontare la storia di suo fratello e le sofferenze che ha vissuto.

Durante il 1946, nel processo di Johann Frahm, tra gli esecutori dell’atto ci fu proprio Mario De Simone che raccontò cosa accadde in quel terribile giorno. Una delle deposizioni più crudeli mai narrate in una sede giudiziaria.

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Commenti 1

  1. Georg Pfaender says:
    4 mesi fa

    Sono cittadino tedesco, nato a Napoli nel 1946.
    Oggi ho visto che hanno esposto al Vomero la targa commemorativa per il piccolo Sergio De Simone; qualcuno mi ha detto che era un bambino catturato ed ucciso dai nazisti. Mi è venuto spontaneo pensare “che senso ha mettere una targa per un solo bambino, quando il numero degli ebrei morti è stato purtroppo così alto?”.
    Dopo avere letto l’articolo, che mi ha sconvolto per l’efferatezza di quelli che hanno agito come in esso descritto, come cittadino tedesco (nato a Napoli un anno dopo la fine della guerra) sento un senso di vergogna per quanto è stato perpetrato da quei sadici barbari miei connazionali, che giustamente sono stati condannati a morte, anche se la sola morte è stata una punizione troppo lieve.
    Sono vicino ai parenti del piccolo Sergio ed a tutti gli altri ebrei che hanno sofferto per colpa di quelle carogne.

    Rispondi

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