Giovanni Brusca video. Giovanni Brusca è un uomo libero da qualche giorno. Il boss killer della mafia autore di numerosi omicidi efferati di bambini, donne incinte e anche del giudice Falcone (fu lui a spingere l’interruttore che fece saltare in aria il tratto di autostrada dove stavano transitando il giudice, la moglie e gli uomini della scorta) ha finito di scontare la sua pena di 25 anni di carcere. Ora a 64 anni potrà iniziare una nuova vita con una nuova identità in una località segreta.
Nessuno conosce il volto di Giovanni Brusca segnato dalla vecchiaia e dagli anni passati in carcere. La sua ultima apparizione è datata 10 gennaio 2016 quando venne intervistato nel carcere di Rebibbia dal regista francese Mosco Levi Boucault.
Passamontagna in testa, occhiali da sole scuri e guanti alle mani per nascondere la sua identità e svelare particolari della sua vita passata agli ordini della mafia. Come premessa Brusca volle chiedere perdono per le vittime provocate; lo aveva già fatto in qualche processo e lo rifarà in seguito, ma in quell’occasione scelse di ribadirlo davanti a una telecamera: “Chiedo scusa a tutti i familiari delle vittime, a cui ho creato tanto dolore e tanto dispiacere”. Ma non solo scuse anche l’ammissione di un’umanità da parte dello Stato dopo il suo pentimento:
“Dopo il mio arresto ho toccato con mano il contrasto tra la mia disumanità e l’umanità dei rappresentati dello Stato. Pensavo che mi avrebbero ucciso, invece mi hanno fatto incontrare mio figlio; ho ricevuto una lezione di morale che non potrò mai dimenticare” – disse.
Giovanni Brusca, nel video ripercorre la sua ascesa criminale
Brusca ripercorre la sua ascesa mafiosa. Dal padre che lo condusse verso questa vita, l’affiliazione, il ruolo di killer di fiducia di Totò Riina e poi il tradimento con la collaborazione utile a “mettere fine a Cosa nostra, una fabbrica di morte, un’agonia continua”.
I suoi omicidi più efferati sono sicuramente quelli del giudice Falcone e del piccolo Di Matteo. Su Falcone disse che per Riina “era diventata quasi una sfida personale, perché oltre a non essere corruttibile il dottore Falcone rendeva difficile corrompere gli altri“. Un ostacolo da rimuovere ad ogni costo. Brusca racconta i tentativi falliti nel corso degli anni fino alla scelta drastica di far saltare l’autostrada. “Tutti parlano del pulsante del telecomando, ma era la levetta di un interruttore” – disse.
Su Di Matteo, ucciso per vendetta al padre che aveva iniziato a collaborare con i giudici: “È stato ucciso come un uomo d’onore normale, strangolato come tanti altri, poi sciolto nell’acido per far scomparire il cadavere. Le regole sono regole e io ci credevo totalmente, avrei dato la mia vita per ottenere un risultato per gli affiliati; fare ritrattare Santino Di Matteo sarebbe stato un successo enorme per Cosa nostra”– le parole di Brusca, da qualche giorno uomo libero.