Giovanni Galli, dopo molto tempo, ha voluto ricordare nuovamente la terribile scomparsa di suo figlio avvenuta a soli 18 anni. Ricordiamo che la sua morte è avvenuta a causa di un gravissimo incidente stradale.
Il figlio, Niccolò stava seguendo le orme calcistiche del padre, difatti era un giocatore del Bologna nel ruolo di difensore che ha preso parte alle giovanili della squadra inglese Arsenal. Ma quando la sua carriera stava prendendo piede, il destino ha deciso di strappargli la vita.
Il 10 febbraio del 2001, la sua vita è stata spezzata da un gravissimo incidente stradale mentre tornava a casa in sella al suo motorino dopo il consueto allenamento. Il padre ha voluto ricordarlo durante una giornata speciale.
Giovanni Galli, il doloroso ricordo di Niccolò, il figlio morto a 18 anni: “Io lo devo rivedere”
Precisamente, nel giorno dei suoi 40 anni, il padre Giovanni Galli, ha voluto ricordarlo con un messaggio postato sul suo profilo Instagram ufficiale: “Quando penso a Niccolò, a quando ci rivedremo, spero prima di tutto di poterlo riconoscere”.
“Perché non lo so se nell’Aldilà ci si ferma all’età della morte o se si invecchia come quaggiù. Saremo due entità astratte? Saremo due corpi? Chissà. Io lo devo rivedere. Buon compleanno Nicco”.
Ha definito questo tragico momento come un dolore dal quale non si può uscire. L’ex portiere di Fiorentina, Milan, Napoli e della nostra nazionale Azzurra, ha voluto parlare del suo dolore, attraverso un’intervista rilasciata al Foglio.
“Non se ne esce. È un percorso. Il percorso è quello di uno che improvvisamente inciampa su un gradino e cade per terra. Sei in ginocchio, strisci sul pavimento e devi decidere se rialzarti o continuare a camminare a quattro zampe”.
“Per provare a rimetterti in piedi, hai bisogno di aiuto. L’aiuto più importante te lo può dare solo la famiglia. Dovunque andassi, è stata sempre con me”. Ha poi detto come si sia dovuto aggrappare al suo amore per la moglie e per le due figlie: “Ho conosciuto Anna quando avevo 17 anni e lei 14. Non ho mai smesso di amarla. Carolina e Camilla saranno sempre il mio orgoglio e la mia più grande consolazione”.
“Oltre la famiglia, mi ha aiutato la fede”. Quanto a Niccolò: “il pezzo di strada fatto insieme è stato intenso, ma troppo breve. Magari riprenderà altrove, ma non so in quale dimensione. Rivedrò mio padre e mio figlio”.