Proseguono senza sosta le ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, scomparsi lo scorso sabato in modo del tutto inspiegabile. Nella giornat di ieri gli inquirenti hanno preso possesso di un video che mostrava come, il giovane ragazzo “accompagnava”, con atteggiamenti negativi, la giovane in macchina.
È proprio sul luogo mostrato dalle immagini che gli investigatori hanno trovato alcuni resti di capelli e qualche macchiolina di sangue riconducibile a Giulia. Questo però, nelle ultime ore non è l’unico importante aggiornamento che la famiglia Cecchettin sta ottenendo.
La sorella Elena infatti, ha dichiarato a Quarto Grado come Filippo risulti online su WhatsApp in quanto continui a ricevere messaggi al quale, non ha mai risposto. Ecco tutti i dettagli.
Giulia Cecchettin e Filippo, la sorella Elena e il giallo sui messaggi: “Filippo è online su WhatsApp”

La giovane Giulia è ormai scomparsa dallo scorso sabato 11 novembre dopo una cena con Filippo per il quale, non è mai tornata a casa. Quello che in un primo momento sembrava una fuga si è trasformato, dopo le ultime immagini apprese, in ben altro.
La Polizia infatti, ha affermato come l’ex fidanzato Filippo sia ora iscritto al registro degli indagati come possibile colpevole di om***dio. Nella tarda serata di ieri intervistata a Quarto Grado era presente la sorella di Giulia, Elena Cecchettin che ha spiegato come, nel corso della giornata abbia visto Filippo online su WhatsApp.
È proprio lei ad affermare: “Vedo Filippo connesso su WhatsApp da quando domenica mattina gli ho scritto per sapere dove fosse mia sorella”. Quest’ultima ha detto di vedere spesso il ragazzo connettersi alla piattaforma messagistica ma senza mai né leggere i suoi messaggi né risponderle.
Quanto scritto da Elena infatti, sono tutti messaggi recapitati con la doppia spunta grigia ma che non hanno mai ricevuto una risposta. Un dettaglio importantissimo che evidenzierebbe come Filippo sia ancora vivo ed utilizzi l’app per scambiarsi messaggi con altre persone.
Secondo l’esperto informatico forense Paolo Reale, questo potrebbe aiutare finalmente a trovare i due ragazzi. È stato proprio quest’ultimo a spiegare: “Facendo una richiesta al social si può sapere a quale indirizzo di rete è stato recapitato il messaggio ottenendo quindi informazioni sull’area territoriale dove concentrare le ricerche”.