Il ritrovamento di Giulia Cecchettin ormai morta, ha spento ogni speranza di poterla ritrovare sana e salva ma soprattutto di poterla ancora una volta riabbracciare. Un’intera famiglia distrutta e un’intera cittadina che da qualche ora si è chiusa nel suo silenzio stringendosi attorno al papà, alla sorella e al fratello della giovane morta.
In attesa di ulteriori dettagli in merito alla fuga del suo ex fidanzato Filippo Turetta e sulle cause della morte, vogliamo ripercorrere con voi chi sia realmente la giovane Giulia. Il suo animo gentile, affettuoso ma soprattutto il suo sorriso e la sua immensa passione per il disegno.
Giulia Cecchettin morta, la dolce ragazza dal sorriso gentile e la passione per il disegno

Giovedì scorso avrebbe dovuto essere un momento di grandissima festa per la sua laurea in Ingegneria biomedica all’Università di Padova. Un momento che purtroppo non arriverà mai e che ha lasciato spazio ai tanti silenzi ma soprattutto all’immenso dolore.
Il cugino Giovanni Passarotto ha così spiegato come tutta la sua famiglia fosse particolarmente legata e di come, Giulia fosse dolcissima. “Una persona buona, che viveva a stretto contatto con i bambini, simpatica e gioiosa” afferma quest’ultimo.
Lei con il sorriso sempre sulle labbra, la gentilezza e il grande sogno nel cassetto ovvero quello di diventare una fumettista. Desiderava infatti un futuro tra disegni e fumetti subito dopo la laurea che, purtroppo, non potrà mai realizzare.
Il suo sorriso non si è mai spento, anche quando ha dovuto affrontare la perdita della mamma malata che, ha spinto Giulia a diventare più forte e a studiare più di prima. Purtroppo però, la sua dolcezza ha iniziato a spingersi proprio dopo aver incontrato Filippo, un ragazzo che a distanza di mesi iniziava ad essere troppo geloso e apprensivo.
Una rottura avvenuta nel mese dello scorso agosto che, ha poi portati lo scorso sabato alla loro scomparsa e successivamente alla sua morte. Qualche ora fa dal cancello di casa, papà Gino esce accompagnato dai Carabinieri per quello che pensiamo sia stato il momento del riconoscimento.