Dopo i vari test e le analisi effettuate sul corpo di Giulia Tramontano durante l’autopsia, sono finalmente giunti alcuni esiti che potrebbero provare ulteriormente la colpevolezza di Alessandro. Inoltre, questo potrebbe inasprire la sua pena.
Tramite la relazione sull’autopsia, è anche stato ufficializzato il momento in cui la giovane ragazza incinta ha per so ufficialmente la vita. Il documento ha poi riportato se effettivamente è stato somministrato del ve****no per topi.
A quanto pare, nel corpo della giovane ragazza, vittima del fidanzato Alessandro Impagnatiello, sono state trovare delle tracce di ve**no per topi. Inoltre, è stato ritrovato anche nel corpo del feto che ad entrambi era somministrato da svariati mesi.
Giulia Tramontano, autopsia: “Dopo il gesto di Impagnatiello lei era ancora viva”

Giulia Tramontano, tramite i risultati dei test effettuati, è ufficializzato che è deceduta a causa delle 37 col*****te inferte dal fidanzato Alessandro Impagnatiello. Il terribile gesto ha causato poi il diss********to e quindi solo dopo la morte effettiva.
Inoltre, grazie alle analisi si è anche scoperto che da svariati mesi, il fidanzato le stava somministrando a sua insaputa, delle dosi di ve**no per topi. Questo è ciò che risulta dal documento depositata mercoledì 30 agosto in procura a Milano.
Precisamente, nel sangue sia di Giulia che di suo figlio Thiago, sono state trovate delle tracce di Bromadiolone, o più comunemente conosciuto come ve**no per topi. Nel documento è anche segnalato che la quantità di sostanza, è aumentata nel tempo.
Precisamente, “nell’ultimo mese e mezzo”. Era ben noto alle autorità che nel pc di Alessandro fossero presenti delle ricerche internet tipo: “quanto ve**no per topi è necessario per uc***ere una persona?”.
Ricerca probabilmente effettuata, per capire come mai non avesse effetto somministrato con bevande calde. È poi ufficializzato il motivo della sua morte e quella del piccolo Thiago. Giulia non è morta a causa del ve**no, ma per le numerose col*****te a lei inferte.
Inoltre, la ragazza ha dovuto soffrire per quasi tutto il terribile episodio, rendendolo interminabile. Il delitto è avvenuto sabato 27 maggio. Pochi giorni dopo è avvenuta la finta denuncia riguardo alla scomparsa della donna.
Quella è stata una delle prove che ha poi incastrato Alessandro, che dopo averle tolto la vita, provò ad eliminare quanto svolto poco prima. Ad oggi, il barman si trova all’interno del carcere di Milano San Vittore.
Grazie al ritrovamento di numerose tracce di ve**no, l’ipotesi di premeditazione del reato si è ancor di più rafforzata. A quanto pare, l’avv********to ha avuto inizio nel dicembre 2022, fino ad aumentare le dosi da aprile. Entrambe le aggravanti sono dapprima escluse dal gip nell’ordinanza di arresto, nonostante le ipotesi, tempo prima dalla procura.