L’arresto di Matteo Messina Denaro ha segnato una grandissima vittoria per la Magistratura e per tutta la Sicilia che da anni attende questo momento significativo. La cattura del superlatitante avvenuta nella giornata di oggi all’interno di una clinica privata a Palermo ha così dato in parte giustizia a tutte le famiglie che, hanno sofferto a causa della sua cattiveria inaudita.
Quest’ultimo subito dopo l’arresto è stato trasportato all’interno del 41 bis dove, sono state svelte ulteriori visite mediche in merito alla sua condizione di salute precaria. Matteo Messina Denaro infatti nell’arco degli ultimi due anni aveva svolto diversi day hospital a seguito di un tumore al colon per cui è stato operato diverse volte.
A distanza di poche ore dal suo arresto però, a rilasciare importanti dichiarazioni in merito alla sua persona e a quanto accaduto nella giornata di oggi è il fratello di Giuseppe Di Matteo. Quest’ultimo ha spiegato a Adkronos i pensieri di tutta la famiglia.
È proprio Nicola Di Matteo a condividere con tutta l’Italia il suo dolore e quello di tutta la famiglia a distanza di tanti anni dalla tragedia che li ha visti protagonisti. Il piccolo Giuseppe infatti, venne sequestrato per poi perde la vita all’età di soli 15 anni, a seguito del pentimento da parte di suo padre Santino Di Matteo.
Giuseppe Di Matteo, le parole del fratello nei confronti di Denaro

Nicola Di Matteo a distanza di ore dall’arresto del latitante ha voluto esprimere i suoi sentimenti in merito a quanto sta accadendo. È proprio lui come riportato da Adkronos ad affermare: “Ho letto che è malato. Mi auguro che possa vivere il più a lungo possibile per avere una lunga sofferenza. La stessa che ha imposto a mio fratello, un ragazzino innocente”.
“Speravamo in questa conclusione, c’è voluto del tempo ma lo Stato ha dimostrato di essere presente. Mia madre? È contenta della notizia, ma il dolore che ha dentro sé lo porterà nel cuore tutta la vita. È gioia mista a dolore, è impensabile davanti al dolore che hanno imposto a Giuseppe. Era un ragazzino” spiega Nicola.
Proseguendo quest’ultimo ha dichiarato: “Si è riaperta una ferita, il ricordo di quel periodo orrendo. Ringrazio le forze dell’ordine e la magistratura che ci sono sempre stati accanto. Lo Stato ha i suoi tempi ma vince sempre”.
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“Si deve ancora fare luce sulle coperture che hanno consentito una latitanza lunga 30 anni. Speriamo che tutta la verità possa venire a galla. Queste persone non si allontanano mai troppo dai loro territori in cui possono contare su una fitta rete di gente pronte a proteggerli” termina il fratello del piccolo Giuseppe.