Dopo il grave incidente per il figlio, la madre decide di portarlo a Medjugorje. Davvero molto toccante la storia che stiamo per raccontarvi che ha come protagonista una mamma e un figlio. E’ la testimonianza di quanto la fede possa essere d’aiuto e soprattutto quanto può essere davvero grande l’amore di Dio. La storia viene raccontata direttamente da Susanna, ovvero la mamma.
Racconta di provenire da una famiglia dove la sola credente era proprio la madre, da sempre ostacolata dal marito, tanto che questa lotta ha finito per portare la stessa Susanna a definirsi atea, nonostante Comunque lei credesse in Dio.
Il 12 luglio del 2008 la donna racconta di avere ricevuto una telefonata da una da un amico del figlio Alessandro.Durante la telefonava, le comunicano che figlio è morto con il paracadute da un’ altezza piuttosto consistente.
Era caduto dai 35 ai 50 metri ed era stato trasportato con l’elisoccorso all’Ospedale Maggiore di Bologna. Purtroppo, le sue condizioni erano gravi. Susanna racconta di essere partita immediatamente insieme al marito.
“Brescia -Bologna in 50 minuti, ma quei 50 minuti… hanno segnato l’inizio della mia conversione! Non potevo fare altro che pregare! ” Padre nostro, Ave Maria, Padre nostro Ave Maria… Maria Santissima, se lo salvi ti prometto che vado a Lourdes…”.
Una volta giunti in ospedale, la dottoressa della rianimazione Comunicò alla famiglia che purtroppo Alessandro stava per morire, ma Susanna nonostante ciò continua a pregare. Nel frattempo i medici operarono Alessandro che uscì dalla sala operatoria con mezza calotta cranica e venne trasportato in rianimazione per tre giorni.
Grave incidente per il figlio: la madre va a Medjugorje e avviene il miracolo
Sono stati giorni di ansia di terrore e di preghiera che Susanna trascorse in ospedale e nella Cappelletta che si trovava al piano di sopra.
Le preghiere di Susanna erano rivolte per lo più alla Madonna della vita. “La prima volta che mi sono inginocchiata in preghiera davanti a Lei, ho sentito….non so cosa potesse essere, non una voce, non un pensiero, ma ho sentito queste parole: “Le tue braccia non sono vuote!”.
Purtroppo però le condizioni di salute di Alessandro Non miglioravano e soltanto dopo 4 mesi venne ricoverato presso la casa dei risvegli a Bologna. Una mattina del mese di aprile dell’anno successivo Susanna si svegliò con un pensiero ovvero quello di andare a Medjugorje.
Nonostante le varie difficoltà e la paura di lasciare Alessandro da solo Susanna, si rivolse ad un’agenzia di viaggi prenotando il volo e dopo 3 giorni parte alla volta di Medjugorje.
Una volta arrivata a Medjugorje, la donna stese tre giorni dentro la chiesa a pregare. In questa circostanza Susanna racconta di aver incontrato una signora molto anziana, che le spiegò tutto di Medjugorje.
A distanza di tempo Alessandro è ancora vivo e seppur molto lentamente ma migliora, adesso cammina, capisce anche se purtroppo non parla ma comunica con la sua famiglia e con il resto del mondo tramite una tavoletta.
È questa la testimonianza di Susanna che ci fa capire quanto è grande l’amore di Dio. Se avete trovato interessante questa notizia, condividetela sui social con i vostri amici.