Nuove importanti rivelazioni nella giornata di ieri portate avanti da Filomena Pappalardi, ovvero la sorella di Ciccio e Tore, i due fratellini di Gravina di Puglia. Quest’ultima a distanza di 16 anni dal loro ritrovamento senza vita, ha rilasciato delle affermazioni precise e fondamentali.
La donna, ora 34enne, è pronta a portare davanti alla Procura nuove verità che potrebbero cambiare il corso delle indagini. Quest’ultima nel giorno del loro 16esimo anniversario dalla scoperta dei corpi, ha deciso di rilasciare una lunga e inaspettata intervista al Corriere della Sera.
Filomena non si arrende ed è determinata a fare giustizia per i suoi due amati fratellini. Essa infatti, sarebbe in possesso di nuove prove che potrebbero così far luce sulla loro morte. Ecco tutti i dettagli.
Gravina, la sorella di Ciccio e Tore a 16 anni dal ritrovamento: “Abbiamo nuove prove”
Era il lontano 2008 quando i piccoli Ciccio e Tore vennero ritrovati a distanza di due anni dalla loro scomparsa mentre gli agenti cercavano di recuperare il corpo di Michele Dinardo, caduto mentre giocava con alcuni suoi amichetti.
Lunghi mesi di ricerche che portarono all’arresto del padre, Filippo Pappalardi che, per diversi mesi rimase in carcere. La sua posizione successivamente, venne archiviata nel 2009 quando si confermò la sua estraneità dai fatti.
A distanza di anni nessuno ha mai compreso o scoperto come i bimbi fossero arrivati in quel posto ma soprattutto con chi. Filomena a distanza di lunghi anni, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera affermando nuovi importanti indizi.
È proprio la donna ad affermare: “La riapertura delle indagini nel 2012 per noi fu una grande notizia, ma un anno dopo arrivò l’archiviazione perché, secondo i giudici, gli indizi prodotti non erano sufficienti”.
La donna ha poi terminato aggiungendo: “Ci sono persone che sanno perfettamente cosa è successo, ma hanno taciuto per anni. Voglio che venga fatta giustizia per i miei fratelli. Adesso siamo in possesso di prove scottanti che portano alla verità, siamo pronti a portarle in Procura e ci auguriamo che finalmente giustizia sia fatta”.