La situazione che interessa l’area de i Campi Flegrei pare non volersi tranquillizzare. Anche nella mattina di ieri, c’è stata una scossa che ha spaventato la popolazione napoletana, nonostante sia stata di bassa intensità.
Sembrava che tutto si stesse appianando, visti i giorni di pausa da quella notte di paura che ha causato molti danni, e fortunatamente nessun decesso. Ma i tremori, essendo all’ordine del giorno, anche quella della mattina del 19 ottobre, fa parte di esse.
Ricordiamo che le scosse nell’area dei Campi Flegrei hanno avuto inizio il 16 ottobre, data in cui si è registrata la scossa di magnitudo più alta del periodo. La scossa ha toccato una magnitudo pari a 3.6.
I Campi Flegrei, nuovo sciame sismico: cosa può succedere secondo gli esperti

Il professore Mauro Di Vito, Diretto dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha dichiarato all’ANSA: “Prosegue la risalita di gas ed il sollevamento del suolo associato a cui stiamo assistendo negli ultimi mesi“.
Mentre, riguardo alla fuoriuscita di gas, l’esperto ha voluto sottolineare ed aggiungere che è tale che quotidianamente: “registriamo tra le 3mila e le 4mila tonnellate di CO2 emesse ogni giorno“. Ha poi ricordato come queste scosse facciano parte del “nuovo sciame sismico”.
Da settembre fino ad oggi, gli eventi che hanno superato una magnitudo superiore a 3.0, tra queste, una delle più forti è avvenuta il 2 ottobre poco dopo le 22: “Gli eventi di questa intensità sono stati pochissimi la stragrande maggioranza sono al di sotto della magnitudo 2.0, in tutto registriamo circa un migliaio di scosse al mese”.
Ha poi voluto spiegare come questa sia una buona notizia, poiché questo non implica una risalita di magma verso la superficie. Poiché questo causerebbe una condizione di alta pericolosità per tutta l’area.
L’Ingv, ha poi spiegato che con i nuovi sistemi per monitorare la situazione, è molto più semplice accorgersi se avviene un’evoluzione nella situazione. Si parla ovviamente, di aumenti di temperatura delle rocce, una deformazione del suolo, oppure accelerazioni della gravità.
Le parole di Gianpiero Zinzi, deputato della Lega e capogruppo in Commissione Ambiente e relatore alla Camera del decreto Campi Flegrei, ha dichiarato che: “Al via l’iter con misure urgenti di prevenzione connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei”.
“Ci auguriamo la stessa convergenza che abbiamo avuto sul decreto Ischia per fronteggiare. Anche con procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell’evoluzione del fenomeno”.
Ha poi concluso parlando dell’impegno del governo: “Un piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate interessate dal fenomeno bradisismico, e un piano di comunicazione alla popolazione. Un impegno serio e concreto”.