Una donna è stata protagonista di un errore da parte di un’equipe di medici che sbagliano diagnosi per ben due anni. Questi, le hanno diagnosticato un grave male che ha portato la donna a congelare i propri ovuli ed a sottoporsi a dolorose terapie.
Il nome della donna protagonista di questa terribile vicenda è Megan Royle, ha 33 anni e per una diagnosi sbagliata in ben 2 ospedali, si è ritrovata a dover effettuare delle terapie debilitanti e dolorose.
Lo sbaglio è stato scoperto, ma troppo tardi, quando ormai Megan aveva effettuato numerosi trattamenti invasivi poi risultati ovviamente inutili. Questa storia della sfortunata 33enne è stata riportata dal Daily Mail.
I medici sbagliano diagnosi: Donna svolge 2 anni di terapia contro il tumore

Megan Royle, è la 33enne protagonista di episodio terribile. Precisamente, la make-up artist teatrale, ha raccontato al Daily Mail: “Ancora oggi, non me lo spiego. Ho trascorso due anni a pensare di avere un tumore, e adesso mi dicono che non ne ho mai avuto uno”.
Nel 2019, Megan si è recata presso l’ospedale Chelsea & Westminster per un neo-sospetto, qui dopo una biopsia, i medici le hanno diagnosticato un melanoma. Per sicurezza si è voluta recare in un altro ospedale, che le ha fatto la stessa diagnosi.
I medici che avrebbero dovuta operarla, le hanno fatto un controllo molto più scrupoloso, ed è proprio in quel momento che hanno scoperto che Megan non ha mai avuto un tumore.
Quest’ultima ha così dichiarato il suo stato d’animo: “Quando i medici mi hanno spiegato tutto, ci ho messo un po’ a processare la cosa. A parte il sollievo, la prima emozione che ho provato è stata la rabbia. Sapere, dopo 2 anni di terapie, che è stato tutto un errore è difficile da digerire”.
Megan, ovviamente ha voluto fare causa ai due ospedali che le hanno fatto la diagnosi tanto grave quanto errata. Un rappresentante dei medici querelati ha dichiarato che: “Siamo spiacenti per i problemi causati alla signorina Royle e ci scusiamo. Nonostante nessuna cifra possa porre rimedio, siamo felici che si sia trovato un compromesso”.