È il cane Jagger il pelosetto che ha ritrovato il corpo primo di vita di Giulia Cecchettin lo scorso sabato nei pressi del lago di Barcis. È stato proprio il suo fiuto impeccabile e la sua grandissima bravura a permettere alla famiglia di Giulia di poter scoprire cosa fosse realmente accaduto.
Le indagini si trovavano ad un punto di stallo mentre proseguivano senza sosta la ricerca proprio nei pressi del lago insieme ai Carabinieri, i Vigili del Fuoco e i cani delle forze della Protezione Civile del Friuli-Venezia Giulia.
Nelle ultime ore è proprio il padrone di Jageer, Andrea Miconi, del nucleo BIOS della Sezione Associazione Nazionale Alpini a spiegare come sia avvenuto il ritrovamento. Ecco le sue importanti affermazioni.
Il cane Jagger, è lui ad aver ritrovato il corpo di Giulia Cecchettin: “Senza di lui sarebbe stato impossibile”
Andrea Miconi intervistato da Il Messaggero ha raccontato quei lunghi istanti prima del ritrovamento di Giulia Cecchettin ormai priva di vita. è proprio lui a spiegare: “La ragazza si trovava in un luogo in cui nessuno avrebbe potuto vederla”.
Nella giornata di sabato mattina: “Jagger ha iniziato a muoversi in maniera strana. I nostri cani sono addestrati a ritrovare persone ancora vive o decedute da massimo 24 ore in caso di freddo e 10 ore in caso di caldo. Quando incontrano una persona esamine con il corpo ancora caldo iniziano ad abbaiare; invece, in questo caso Jageer ha iniziato a scodinzolare”.
Proseguendo Miconi ha poi spiegato: “Il cane è stato fenomenale perché ha trovato un corpo che era lì da diversi giorni e non emanava gli odori per cui lo avevamo addestrato. Il freddo rendeva le cose ancora più difficili. Ma Jageer ha capito che c’era qualcosa di nuovo. È venuto a chiamarmi come per dirmi: Vieni a vedere se quello che ho trovato era quello che cercavi”.
“Quando sono arrivato non ci è rimasto altro che chiamare l’unità di coordinamento dei vigili del fuoco per dare loro la notizia. Non sapevamo ancora di chi fosse quel cadavere. Grazie Jageer” ha concluso il padrone.