A febbraio Michele Misseri lascerà il carcere in cui ha trascorso gli ultimi anni della sua vita dopo la morte di sua nipote Sarah Scazzi. Quest’ultimo dopo aver scontato gran parte della sua condanna tornerà a casa da uomo libero nonostante continui a professarsi colpevole di quanto accaduto.
La decisione del Tribunale e l’imminente scarcerazione dello zio ha portato il fratello di Sarah Scazzi a rilasciare delle affermazioni importanti. Quest’ultimo infatti, ha voluto ribadire ancora una volta la sua condizione per il quale, la famiglia sarebbe responsabile di quanto accaduto in quella giornata del 26 agosto del 2010.
Secondo quest’ultimo proprio come per i magistrati, a togliere la vita alla dolcissima Sarah sarebbero state sua zia Cosima Serrano e sua cugina Sabrina Misseri, con il successivo aiuto del padre e marito Michele Misseri.
Le due donne sono state condannate in via definitiva a scontare la condanna dell’ergastolo mentre Michele, potrà uscire di prigione nel mese di febbraio. Proprio a seguito di questo, Claudio Scazzi ha voluto dire la sua in merito; ecco le sue parole.
Il fratello di Sarah Scazzi: “Non perdono Misseri, lui poteva salvarla”
Intervistato dal Corriere della Sera, il fratello di Sarah ha commentato con grande sofferenza la scarcerazione di suo zio Michele a distanza di quattordici anni dall’accaduto. Quest’ultimo infatti, non perdonerà mai Misseri, convinto di come lui se solo avesse voluto, avrebbe potuto salvare la propria nipote.
Le parole di Claudio sono chiare e senza troppi giri di parole ha affermato: “Lui poteva salvare mia sorella Sarah Scazzi, non ho rancore ma non lo perdono. Non potrò mai perdonarlo perché, se avesse chiamato i soccorsi quando ha trovato mia sorella Sarah nel suo garage, forse non sarebbe volata in cielo quel 26 agosto del 2010”.
Infine, parlando della sua scarcerazione ha dichiarato: “La sua mi pare una strategia: più un cercare di far capire a moglie e figlia quanto tenga a loro che ottenere un risultato processuale. Gli avvocati in questi anni ci avevano avvertito. Ci siamo preparati mentalmente a questo giorno. Quando incrocerò di nuovo il suo sguardo credo che proverò indifferenza”.