Le recenti parole di Papa Francesco hanno preoccupato molto i milioni di fedeli che lo seguono da tutto il mondo. Dopo il suo ultimo ricovero il Pontefice sembra far molta difficoltà a riprendersi completamente, manifestando un forte malessere ma anche un respiro piuttosto affannoso.
Ad affermare le sue condizioni di salute è lo stesso Papa che, dopo aver lasciato l’Ospedale Gemelli di Roma è tornato in Vaticano dopo i nove giorni di ricovero. Quest’ultimo come ricordiamo, si è sottoposto ad un delicato intervento all’addome dopo aver manifestato forti dolori e problemi sempre più persistenti.
Una volta lasciato il Policlinico però, Bergoglio ha deciso di spiegare a tutti i fedeli le sue condizioni di salute e le difficoltà che sta affrontando. Di recente infatti, quest’ultimo ha rilasciato parole poco rassicuranti che, hanno scatenato non poco timore tra le persone; ecco quanto affermato.
“Il mio respiro non è buono”: Papa Francesco preoccupa i fedeli dopo il ricovero

Dopo le sue dimissioni dal policlinico Gemelli di Roma, Papa Francesco disse ai giornalisti ed ai fedeli presenti fuori: “Sono ancora vivo”. A distanza di una settimana dalla sua dimissione, il Papa è tornato a parlare delle sue condizioni e dell’importante intervento chirurgico di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi, a cui si è sottoposto.
L’operazione è durata circa 3 ore con annessa anestesia generale con un esito più che positivo. Ieri il Papa, durante un’intervista ha però preoccupato tutti i fedeli rilasciando un’affermazione inaspettata.
Quest’ultimo infatti, ha affermato: “Sono ancora sotto effetto dell’anestesia, il respiro non è buono”, ricordando la sua età non più giovane.
Ovviamente, a causa delle precarie condizioni fisiche non ha potuto leggerlo in prima persona. All’interno del messaggio preparato in precedenza, Papa Francesco, ha voluto ringraziare la Roaco per i suoi grandi sforzi nella protezione e nel supporto della popolazione dell’Ucraina: “Vi ringrazio per il grande impegno con cui soccorrete l’Ucraina per sostenere sfollati interni e rifugiati”.